Covid, fatturato del Gruppo Tods caduto del 29%

Casette d’Ete (Fermo) 13 maggio.- Il fatturato consolidato del Gruppo Tods ha registrato una flessione del 29,4% nel primo trimestre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019. I ricavi si sono fermati a livello globale a 152,8 milioni di euro.
Dopo un buon avvio delle vendite nelle prime settimane dell’anno, i risultati dei negozi dell’azienda della famiglia Della Valle sono stati fortemente influenzati dallo scoppio della pandemia provocata dal coronavirus , data la progressiva chiusura delle attività commerciali al dettaglio in tutte le aree geografiche ed il forte calo del traffico dei turisti.  Più in particolare alla fine di gennaio sono iniziate le prime chiusure dei punti vendita in Cina e sono stati bloccati i flussi di turisti da quell’area, con impatto negativo sul traffico dei negozi a livello mondiale. A partire dal mese di marzo, le chiusure si sono estese all’Europa e, successivamente, all’America.

Solo a metà marzo, sono  stati progressivamente riaperti i punti vendita in Cina, con una graduale ripresa dell’attività. L’impatto della pandemia  ha dunque pesantemente condizionato i risultati di tutti i marchi del Gruppo, in tutte le aree geografiche, le categorie di prodotto e su entrambi i canali di vendita.

Il manifestarsi dell’epidemia in Cina e la sua veloce diffusione in tutto il mondo – spiega il presidente Diego Della Valle – hanno cambiato ogni prospettiva e ci hanno costretti a rivedere tutto, dando priorità a molte problematiche, spesso sconosciute, che abbiamo dovuto gestire inaspettatamente. Il nostro primo obiettivo assoluto è stato quello di preoccuparci della salute dei nostri dipendenti e delle loro famiglie, gestendo la chiusura degli impianti produttivi, degli uffici e dei negozi sparsi in tutto il mondo. E questo rimane ancora il nostro primo obiettivo.
Nel frattempo- aggiunge l’imprendiore fermano – vista l’impossibilità di prevedere e governare il futuro, abbiamo deciso di adottare una politica di forte prudenza, cercando di immettere sul mercato meno prodotto possibile, onde evitare che per la crisi in corso rimanesse  invenduto con tutte le problematiche conseguenti. Abbiamo inoltre cercato di preparare i nostri negozi per dotarli di un’immagine di freschezza e raffinatezza e renderli attraenti alla riapertura. Per quanto riguarda la seconda parte dell’anno, rimane un atteggiamento di prudenza, ma con grande attenzione alle risposte che daranno i mercati per poter essere pronti e reattivi ai primi segnali positivi.”

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