Credito e garanzie. Kuferle Ascoli Fermo si fonde con Confidicoop Marche, 8 mila soci

La storica cooperativa di garanzia artigiana Kuferle, presente sul mercato ad Ascoli e Fermo da 54 anni, si fonderà con Confidicoop Marche. L’atto di fusione verrà firmato il 27 dicembre. L’annuncio  è stato dato oggi ad Ascoli Piceno, presso il Caffè Meletti. Nascerà così una realtà con quasi 8 mila soci, un patrimonio netto di 30 milioni di euro, finanziamenti garantiti alle imprese per oltre 300 milioni. “Un matrimonio perfetto”, lo ha definito un po’ entusiasticamente il presidente di Confidicoop, l’ascolano Gianni Bernardini. E questo perchè integra e amplia le già vaste attività della cooperativa più grande – con sede ad Ancona e che opera in 5 regioni dell’Italia centrale e nei settori dell’industria, dell’agricoltura e del commercio con il mondo artigiano, rappresentato da Kuferle. “Oltre a presidiare in maniera più attenta – ha spiegato il presidente – il sud delle Marche, e un territorio che ha notevoli potenzialità.”

Dal canto suo, la presidente della cooperativa Kuferle, Barbara Cambiasso ha assicurato che “non si tratta di una fusione che viene fatta per nascondere delle difficoltà, ma per far nascere un gruppo più forte, con un patrimonio maggiore e che permetterà alla nuova società di avere un rapporto diverso con le banche, favorendo le esigenze di credito e sviluppo delle piccole aziende locali.”

D’altronde, Confidicoop è un organismo “vigilato” dalla Banca d’Italia, e questo ruolo gli consente proprio di avere un dialogo più ascoltato con gli istituti di credito. Anche se, come ha sottolineato il direttore dello stesso confidi, Lanfranco Marsigliani, occorre agire in un contesto in cui “la crisi non è ancora superata, e se il credito per le imprese c’è, c’è anche molta paura nel sistema economico.”  Sul piano del personale, la fusione non avrà ripercussioni perchè esso sarà ricollocato. Almeno questa hanno garantito i dirigenti della Kuferle. Presente all’incontro anche il direttore della cooperativa artigiana, Marco Rossi.

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