Fermo 14 maggi.- “Serve un Piano Marshall per le scuole. ” Così il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, da noi intervistato sugli ultimi sviluppi relativi al crollo di questa mattina all’Istituto tecnico industriale Montani. Un cedimento che se fosse avvenuto solo un’ora piu tardi ( erano le 7,20 quando il personale della scuola ha sentito il boato e poi visto il fumo uscire da un aula dell’edificio) poteva causare una vera tragedia, con 30 studenti e i loro docenti attesi nel locale per le lezioni. Calcinaro evoca il grande Piano che nell’ultimo Dopoguerra permise ai Paesi occidentali dell’Europa di rialzarsi dalle macerie del conflitto e avviare la ricostruzione. ” Sisma o non sisma – sostiene il sindaco di Fermo – è ormai venuto il momento di pensare ad un progetto di rilancio che abbia come priorità nazionale quella di investire e rinnovare il patrimonio urbanistico e scolastico italiano, dotandolo di risorse chiare e anche e soprattutto di procedure snelle e rapide per la loro attuazione.” Nel capoluogo fermano, per esempio la scuola media Ugo Betti è stata resa inagibile dal terremoto, e i ragazzi sono stati temporaneamente trasferiti in un altro edificio . Per ospitarli in futuro verrà costruita una nuova scuola, che sarà interamente finanziata con risorse pubbliche statali per un importo di 8,5 milioni di euro. “I fondi ci sono – spiega Calcinaro – ma le pratiche burocratiche stanno viaggiando al rallentatore, e quindi non sappiano quando il programma verrà concluso. E’ necessario velocizzare il sistema, al livello governativo e centrale se si vuole che poi i Comuni riescano a raggiungere dei risultati concreti nell’interesse della collettività ”. Quanto all’ITI Montani, che è gestita dall’Amministrazione provinciale, il sindaco afferma che probabilmente si andrà verso un provvedimento di inagibilità parziale dell’edificio, senza delocalizzare l’intera e grande struttura dell’Istituto : ” L’ala della scuola interessata dal crollo risale al 1600 – ricorda il primo cittadino fermano – e quindi è la più antica di tutto l’edificio. Questo dato probabilmente ha influito sull’episodio, anche se non bisogna abbassare la guardia sui controlli specie in questo momento. Ma è chiaro che le condizioni di sicurezza sono diverse per ogni plesso, e non si può dire che tutti siano a rischio. Comunque sia – conclude il sindaco – saranno poi i tecnici della Provincia e dei Vigili del Fuoco a valutare quale sia il provvedimento migliore da adottare per il Montani. “
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