Dai progetti per rilanciare il calzaturiero attesi 1900 posti di lavoro

Fermo 12 novembre.- Oltre 1800 posti di lavoro, conseguenti a 400 milioni di investimenti delle pmi. Sono i numeri emersi oggi a Roma al Focus sull’Area di crisi complessa del distretto pelli-calzature fermano-maceratese tenutosi nella sede del Ministero dello Sviluppo economico, con la partecipazione di  tutte le amministrazioni nazionali e locali del Gruppo di coordinamento e controllo.

Principale obiettivo della riunione, a cui hanno partecipato l’assessore regionale Fabrizio Cesetti e la Presidente della provincia di Fermo, Moira Canigola, è validare i risultati della Call per il distretto, lanciata a luglio 2019 e chiusa il 30 settembre scorso, diretta a rilevare i fabbisogni delle imprese interessate ad investire nella zona prima di definire la gamma degli strumenti agevolativi da attivare.

“I dati elaborati dal MISE e da Invitalia confermano la vivace risposta del tessuto imprenditoriale locale alle sollecitazioni delle istituzioni – commentano  Cesetti e Canigola – Sono 262 le manifestazioni di interesse pervenute, di cui circa 190 riguardano investimenti produttivi; la quasi totalità è stata presentata da piccole e medie imprese, a conferma della composizione del tessuto imprenditoriale del distretto. Nel complesso-  aggiungono- il fabbisogno espresso dalle PMI rappresenta oltre 400 milioni di euro di investimenti e una stima di occupazione  aggiuntiva di circa 1880 addetti.Quanto ai settori, la metà degli investimenti  si concentra nelle attività manifatturiere e nell’ambito di queste oltre il 40% riguarda il comparto delle pelli-calzature, il che conferma la forte specializzazione produttiva del distretto. Peraltro risultano consistenti  anche i programmi delle attività ricettive e della ristorazione, del commercio e delle attività professionali e scientifiche”.

Sotto il profilo della soglia di investimento, oltre il 60% delle manifestazioni si riferisce a proposte progettuali al di sotto del milione di euro, che rappresenta il target di riferimento degli strumenti di finanziamento regionali.

Pur essendo non vincolanti, i risultati della call forniscono una fotografia importante del tessuto imprenditoriale dell’area e, una volta approvato il PRRI (Piano per la riconversione e riqualificazione industriale) con la stipula dell’Accordo di Programma, consentiranno alle amministrazioni nazionali e regionali di costruire una batteria di strumenti di finanziamento in linea con le potenzialità espresse dalla fase progettuale.

Ma al Mise non si è parlato soltanto di imprese e di investimenti . Alla presenza del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, l’assessore Cesetti e la presidente Canigola hanno illustrato le priorità di intervento infrastrutturale necessarie a rendere il contesto territoriale appetibile e fruibile da parte delle aziende già insediate e di chi si appresta ad investire in questa area.

“Abbiamo ribadito con forza e decisione la necessità di un importante intervento senza il quale la strategia dell’area di crisi resta inefficace. Il governo e i ministeri competenti devono dimostrare concretamente se credono o meno in questa strategia mettendo in campo le loro risorse di competenza. Noi abbiamo fatto la nostra parte mettendo risorse per interventi importanti già cantierabili sulla Mare Monti, la Mezzina, le scogliere emerse”.

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