Declino industriale, Cgil : “Regione intervenga”

Ancona.- “La Regione Marche deve intervenire per fermare il declino industriale delle Marche”. Lo afferma Giuseppe Santarelli, segretario della CGIL, sulla base dei numeri sul PIL e sull’andamento del comparto manifatturiero nella nostra regione.

“Come si rileva dal recente rapporto Banca d’Italia Marche- ricorda Santarelli- le previsioni per 2024  danno la nostra regione  vicina allo 0 contro il Pil nazionale che è dato al +1% (rivisto nel Nadef allo 0,8). Nel 2023, invece, si stima una crescita dello 0,3% a fronte di +0,8% del nazionale”.

E poi occorre fare i conti con la crisi del manifatturiero. “La produzione industriale, nel secondo semestre 2022 – continua il segretario CGIL- segna un – 2,5% , nel primo trimestre 2023 -1,1%. All’interno di questo settore c’è preoccupazione per il -2,1% della meccanica e per il -2,8 dell’alimentare senza considerare che moda e calzature sono sorretti solo da export”.

Come non bastasse, l’ultimo rapporto di Bankitalia, segnala che il 40% di imprese non fa investimenti per contrazione domanda e aumento dei tassi di interesse.

A questo, si aggiungano i dati del porto di Ancona: nel primo trimestre 2023, si segnala -17,9% di tonnellate di traffico merci e -21% di traffico passeggeri.

“I gravi ritardi su porto-aereoporto-interporto e raccordo ferroviario– è convinto Santarelli- insieme ai mancati interventi sul porto di Ancona, hanno come conseguenza lo spostamento di rilevanti quote di traffico merci verso i porti abruzzesi e di Ravenna.”

Per Santarelli inoltre il Ministero delle infrastrutture avrebbe “scippato” gli stanziamenti per i by-pass di Pesaro e Fano (5 miliardi)  dirottandoli in Emilia. Per le Marche, l’unica opera resta quella di ridurre di 10 minuti il tratto dell’Orte Falconara non prima del 2026”.

E poi c’è il tema della modifica del Pnrr.  Il segretario del sindacato afferma : “La Regione ha convocato solo una volta il tavolo per discutere, tra l’altro, del portale, senza nulla aggiungere sui contenuti. Noi invece abbiamo chiesto da giugno un incontro per fare chiarezza su questi temi ma non abbiamo ricevuto risposta”. In ballo ci sono 3miliardi e mezzo di euro per le Marche.

 

 

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