Edilizia ferma, artigiani chiedono piano strategico per rilancio

Ascoli Piceno 16 aprile.- Le attività del settore costruzioni sono ferme, ma già prima del lockdown avevano registrato rallentamenti, sia logistici per problemi legati all’approvvigionamento dei materiali, sia in termini di operatività per le decisioni dei committenti di rinviare lavori già iniziati o programmati. La Cna di Ascoli Piceno lancia un forte segnale di preoccupazione per un comparto strategico come quello dell’edilizia. “Ora questo blocco – spiega il presidente della Cna Picena, Luigi Passaretti – che si inserisce nel nostro territorio in un contesto già pesante e complicato determinato dal terremoto. Per questo chiediamo misure più incisive a livello nazionale e azioni mirate e specifiche per le problematiche aggiuntive che ha il nostro territorio”

Cna Ascoli rileva che stanno saltando le ristrutturazioni previste per la primavera e i numerosi rifacimenti delle facciate, messi in cantiere grazie ai bonus fiscali; rinviate le gare d’appalto ed anche nel momento della ripartenza, enormi saranno i problemi nella gestione degli anticipi e degli incassi.

“La sopravvivenza del comparto delle costruzioni è a rischio. Il pericolo è che domani manchino le imprese che dovranno realizzare gli investimenti di un settore fondamentale per la tenuta economica e sociale del nostro Paese, che alla ripresa potrebbe valere una quota rilevante del Pil nazionale”, rileva Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno, che aggiunge: “Costruzioni di opere di pubblica utilità e di altre opere di ingegneria civile, impiantistica relativa e lavori di supporto per i cantieri, ovvero gli ateco riferiti ai capitoli 41, 42 e 43 devono avere adesso priorità di ripartenza, con tutti i dovuti accorgimenti sulla sicurezza, per consentire alle aziende intanto di recuperare un minimo di liquidità lavorando. Fermo restando gli interventi statali a supporto della liquidità”.

Le associazioni datoriali della filiera delle costruzioni, tra cui Cna Costruzioni, hanno rivolto un accorato appello a Governo e Parlamento per la messa in atto, immediata, di misure per garantire la sopravvivenza delle imprese e per l’adozione di un grande Piano di opere pubbliche e di incentivi per sostenere l’edilizia privata. Cinque le priorità indicate:condizioni chiare e univoche per gestire in sicurezza i cantieri; tempestiva iniezione di liquidità, pagamento dei crediti ed eliminazione dello split payment; pagare i lavori eseguiti con Sal emergenziale subito e Sal mensile a regime; piano straordinario per le costruzioni con erogazione di risorse agli enti locali per aprire cantieri e rafforzare incentivi per riqualificazioni edilizie; forte semplificazione di procedure e balzelli.

 

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