Enrico Mattei patrimonio italiano e “martire del pensiero libero”

Matelica (Mc). – La Fondazione Enrico Mattei con sede a Matelica è stata ammessa all’interno dell’ente Stati Generali del Patrimonio Italiano. L’atto prevede il conseguente “inserimento della figura, delle idee e del pensiero di Enrico Mattei nel patrimonio italiano”.
L’iniziativa segue di poco quella analoga assunta per il senatore Giovanni Spadolini con l’ammissione dell’omonima fondazione.
La cerimonia è avvenuta nel teatro di Matelica, progettato nel ‘700 dall’architetto Giuseppe Piermarini, lo stesso che realizzò il Teatro alla Scala di Milano.
Erano presenti il Presidente degli Stati Generali del Patrimonio Italiano Ivan Drogo Inglese, il Presidente della Fondazione Enrico Mattei Aroldo Curzi Mattei e il Sindaco di Matelica Massimo Baldini.
Nel suo intervento Drogo Inglese ha definito Mattei come “un martire del pensiero come Aldo Moro” riferendosi alla tesi secondo la quale lo schianto dell’aereo in cui perì il manager non fu un incidente bensì un attentato. Sulla vicenda era stato interessato anche il dicastero delle cause dei santi dello Stato del Vaticano per avviare le procedure di beatificazione (lo stesso iter già intrapreso per Aldo Moro).
Enrico Mattei, morì il 27 ottobre 1962 quando il suo aereo precipitò nelle campagne pavesi ( straordinario il film di Francesco Rosi sulla figura dell’imprenditore e visionario) . In quel momento l’uomo era il presidente di Eni (allora ente nazionale idrocarburi), ritenuto il più importante e influente centro del potere economico nazionale, ed in passato era già stato deputato al Parlamento, insignito dell’onorificenza di cavaliere del lavoro.
Pochi mesi fa il presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni aveva richiamato l’attenzione sul cosiddetto “modello Mattei” come esempio per la gestione e lo sviluppo dei rapporti e delle relazioni con i paesi africani.
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