Esami radiologici in 18 mesi, Cgil Ascoli : “Basta privati”

Ascoli.- ” Da un decennio i cittadini del Piceno assistono al graduale depauperamento delle attività di radiologia delle due strutture Ospedaliere di Ascoli e San Benedetto, destinate agli utenti bisognosi di indagini radiologiche. Seppure la Politica e la Direzione Generale dell’AST tentano, con una serie di dati, di smentire questa criticità, per i cittadini accedere tramite il CUP, mediante impegnativa, ad un esame radiologico in Ospedale è diventato quasi impossibile se non con tempi inaccettabili che raggiungono a volte anche i 18 mesi. “

Lo afferma Viola Rossi, segretaria della Funzione Pubblica della Cgil di Ascoli. Che sottolinea come ” i dati che vengono forniti dall’AST, non distinguono in realtà quanti esami vengano erogati direttamente dal Sistema Sanitario Pubblico e quanti dal privato convenzionato, ma rappresentano una sommatoria delle prestazioni erogate. Ciò è verificabile consultando qualsiasi cittadino che, necessitando della prestazione sanitaria, si rechi al cup per un esame radiologico.

Le risposte che riceve – aggiunge la Rossi- sono univoche: “lista chiusa” o “tra dieci mesi” e l’utente è costretto a valutare il privato convenzionato, magari distante decine di chilometri, oppure l’erogazione veloce dell’esame ma solo a pagamento.”

ospedale di San Benedetto

Il risultato è che le sale di attesa delle radiologie ospedaliere sono semivuote e quelle delle cliniche private sovraffollate di utenti.

Una situazione che secondo la segretaria della Fp Cigli “è il preludio di una scelta politica di riservare le radiologie ospedaliere esclusivamente all’attività dei Pronto Soccorso e dei reparti ed estendere le prestazioni all’accesso dall’esterno esclusivamente a pagamento.”

Il sindacato stigmatizza questa politica sanitaria perché ritiene che gli esami radiologici vadano garantiti in quanto determinanti ai fini della prevenzione e della diagnosi, obblighi del sistema sanitario pubblico.E sottolinea come siano invece evidenti scarsi gli investimenti tecnologici (come per la RMN al Madonna del soccorso) ed il mancato turnover dei tecnici di radiologia e dei Medici Radiologici.

Per tutto quanto la FP CGIL di Ascoli Piceno avvierà “una campagna di pubblica protesta a tutti i livelli, a tutela dei lavoratori e dei cittadini e a garanzia del diritto di ottenere prestazioni sanitarie e radiologiche nelle strutture pubbliche”

foto : ospedale di Ascoli

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