Falsi messaggi Inps e truffe via internet. Allerta della Questura di Ancona

Ancona 5 agosto.- Anche durante le ferie la truffa è dietro l’angolo. In questo ultimo periodo i target  sono soprattutto professionisti e imprese e la truffa viaggia via pec. La vittima si vede recapitare un messaggio da un conoscente, spesso mediante la casella di posta elettronica e viene invitata a cliccare su un link. Ma il link dà accesso ad un software malevolo che infetta il device dell’utente o quantomeno entra nella casella di posta, accede alla mailing list ed invia file malevoli a tutti gli indirizzi e mail presenti nella rubrica della vittima, facendo apparire che sia lei il mittente.

“Attenzione, dunque – avverte la Questura di Ancona – a verificare la provenienza delle mail e a non aprire allegati o cliccare su link indicati se qualcosa nel tenore del messaggio ci lascia perplessi. Anche gli indirizzi pec, infatti, non ci tutelano completamente dalla presenza di virus o malware. Infatti la loro caratteristica  è quella di indicarci con certezza l’identità del mittente ma se quest’ultimo è stato oggetto di attacco o ha il dispositivo infetto, la pec inviata non è più sicura e può fungere da veicolo di infezione o essere uno strumento di phishing. Attenzione poi – aggiunge la Polizia – a falsi messaggi provenienti dall’INPS in cui si richiedono pagamenti per contributi dei dipendenti. L’INPS ha infatti comunicato che non è origine delle mail di richiesta che stanno pervenendo a uffici professionali o ditte del nostro territorio. Non fornire dati attraverso il canale whats app: diffidate del fatto che enti o società  richiedano di fornire dati personali attraverso questo canale. Non è la prassi ufficiale e quindi non aderite alle richieste. “

Anche in estate, occorre inoltre occorre verificare bene le modalità di compravendita di valuta estera e di moneta elettronica: stanno pervenendo segnalazioni di questo tenore da diverse vittime. Banche e consulenti finanziari non possono chiedere al cliente di installare software  di “remotizzazione” (tipo teamwiewer) poiché la normativa sulle società finanziarie non lo considera una prassi corretta ed è vietata dalla legge. Pertanto attenzione a tali richieste: sono sempre irregolari e quasi sempre nascondono un tentativo di truffa. Per effettuare pagamenti o per ricevere denaro, infine, è corretto ricorrere ai tradizionali sistemi di home banking.

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