Fede (5Stelle) su Area Vasta 5 : “Basta giocare sulla pelle dei lavoratori”

San Benedetto del T.(Ap).-“La sanità ponga al centro le esigenze di operatori e pazienti. Ciò che conta è il merito e non l’appartenenza, la buona gestione e non la clientela politica, la funzione pubblica con il supporto equilibrato della sanità privata e non viceversa”.

Così interviene, amareggiato per quanto sta accadendo in Area Vasta 5 riguardo al taglio degli stipendi, il senatore di San Benedetto, Giorgio Fede.

“Sono stati impiegati 1.800 giorni per rispondere a quanto si doveva fare in 30 (secondo la LR 80 del 2017). È dal 1995 – sostiene Fede- che si continuano ad ignorare le situazioni economiche e le dotazioni organiche e strutturali della sanità del Piceno, da troppi anni ormai penalizzata benché rappresenti un servizio primario per il nostro territorio. Tra sgarbi, dimenticanze e negligenze varie, siamo diventati mano a mano la cenerentola delle Marche. Purtroppo – continua il senatore Cinquestelle – si è sempre proceduto con interpretazioni restrittive delle norme da parte dei dirigenti dell’epoca delle ex Z.T. n. 12 e n. 13, volte esclusivamente al contenimento della spesa del personale, senza sviluppare un reale progetto di razionalizzazione ed efficientamento dei servizi”.

Tutto questo sfocia, oggi, in una situazione che Fede definisce “inaccettabile”, con il fondo dall’art. 80 del CCNL del 21/05/2018 assolutamente insufficiente per liquidare le indennità per turnazioni, lavoro festivo, notturno, notturno festivo e quant’altro.

“L’attuale situazione pandemica ha poi dato il colpo di grazia alla nostra sanità, avendo comportato in molti casi una maggiore turnazione del personale e l’erogazione di ulteriori indennità che hanno aggravato ulteriormente una situazione di per se già fortemente compromessa. Bisogna assistere alla proposta della direzione sanitaria e della Giunta regionale del taglio alle dovute indennità. Personalmente sono rimasto basito del fatto che il personale infermieristico sia dovuto ricorrere alla minaccia di uno stato di agitazione perché l’Asur e l’Av5 ragionassero, seppur con un ritardo di 1.800 giorni. Mi auguro – conclude il senatore Fede – che questo problema venga risolto e che la sanità Picena possa trovare nuovo slancio  con una decisa discontinuità che si attende da troppi anni”.

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