Fenni (Confindustria) : “Regione chiarisca sugli aiuti per il calzaturiero”

Fermo.- “Fatti i vaccini, il mondo riapre. Da qua a un mese l’Europa tornerà competitiva. Collezioni e cataloghi sono pronti. In questa fase storica, diventa determinante l’azione della Regione Marche per supportare il distretto calzaturiero fermano maceratese, il cuore della moda regionale. È questo il momento giusto per collaborare e pianificare azioni. ”

Lo afferma il coordinatore di Confindustria Centro Adriatico, Valentino Fenni. Che spiega : “I bandi per contributi regionali e camerali fino a oggi hanno avuto una buona risposta, ma attenzione: da un lato significa che le aziende hanno fame e voglia di fare, dall’altro però c’è chi partecipa pur di cercare un appiglio, senza una vera strategia. Quello che chiediamo alla Giunta guidata da Francesco Acquaroli, è di proseguire con l’approccio dialogante, ma di farlo senza dimenticare ogni protagonista. Gli imprenditori per investire hanno bisogno di certezze, non si può venire a conoscenza di strategie da voci di corridoio, da indiscrezioni.

Sapere che l’assessore al Bilancio Guido Castelli – prosegue Fenni  – stia pensando a un mini Pnrr regionale, con un plafond di dieci milioni di euro, è interessante, ma dove e come usarlo? Bisogna fare attenzione a non abbinare ogni risorsa alla zona del cratere, che è al centro dell’attenzione di ognuno di noi, perché molte aziende si trovano al confine e il rischio di farle rimanere indietro è alto.”

Confindustria Centro Adriatico, insieme ai colleghi di Macerata, rappresenta quasi la totalità di calzaturifici e accessoristi. E quindi chiede di sedersi al tavolo con le altre associazioni di categoria per “riprendere il proficuo percorso di confronto all’interno del Tavolo per lo sviluppo della provincia di Fermo a cui prendono parte anche Macerata e Regione.”

Fenni aggiunge : ” Se la Camera di Commercio per il bando fiere ha stanziato 800mila euro, dalla Regione auspichiamo azioni ben più importanti del milione di euro annunciato per l’internazionalizzazione. I mercati non sono tutti uguali e il distretto presenta caratteristiche molto differenti che trovano il proprio sblocco in zone diverse del mondo. Quindi, non limitiamo i contributi alla partecipazione a una determinata fiera, ma agevoliamo innanzitutto le partenze. Per far ripartire l’economia della Regione bisogna rafforzare l’export che è da sempre trainato dal mondo industriale, perno della filiera manifatturiera e artigianale.”

 

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