Ferrovia dei Due Mari : intesa tra industriali Ascoli e Rieti

Ascoli Piceno. L’impegno comune di Confindustria Centro Adriatico ed Unindustria Rieti per rilanciare il progetto della Ferrovia dei Due Mari (o Ferrovia Salaria) è stato al centro di un colloquio i tra i rispettivi presidenti, Simone Mariani e Alessandro Di Venanzio. L’obiettivo comune è quello di rispondere, attraverso un’infrastruttura che potrebbe rilanciare sviluppo e occupazione, alle aspettative di un territorio interno che è a forte rischio spopolamento e già duramente provato dal sisma del 2016.

“Ho ascoltato le dichiarazioni del Ministro Giovannini – dichiara il Presidente di Confindustria Centro Adriatico, Simone Mariani – recente ospite alla conferenza IMPatto coordinata dai Giovani Imprenditori di Confindustria e mi sembra che il progetto di migliorare e potenziare quanto già esistente, calzi a pennello sulla nostra situazione. L’asse longitudinale italiano – continua Mariani- non può far a meno di un’infrastruttura utile ad alleggerire la pressione sulla rete stradale e che offrirebbe un fondamentale accesso green al nostro territorio. Non a caso la principale e più antica porta dell’Adriatico era quella sulla strada per Roma che passava per Rieti, Ascoli Piceno e terminava a San Benedetto del Tronto.”

“Quello della Ferrovia dei Due Mari è un progetto che non abbiamo mai abbandonato – afferma dal canto suo Alessandro Di Venanzio, Presidente Unindustria Area Territoriale di Rieti – e che continueremo a sostenere, rafforzandolo, in sinergia con i colleghi di Confindustria Centro Adriatico, nei confronti di tutti gli stakeholders pubblici coinvolti. In questo particolare periodo storico, è fondamentale non lasciare da soli imprese e territori, tanto più se questi sono già inseriti in un contesto sfavorevole come quello del terremoto che ha colpito il Centro Italia. Dobbiamo rafforzare tutte le azioni volte allo sviluppo dei nostri territori, a partire proprio dalle infrastrutture come questa, utile alla messa a sistema della dorsale Tirreno-Adriatica con l’obiettivo di facilitare lo scambio di merci e persone”.

 

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