Fusioni bancarie, Sindacati allarmati per rischio nuovi tagli sportelli

Ancona 20 febbraio.- Le presentazioni dei piani industriali effettuate ai sindacati il 14 ed il 17 febbraio scorsi da parte di Unicredit e UBI (Piano Stand alone) sono stati solo l’anteprima dell’operazione annunciata poi da Intesa Sanpaolo, di acquisizione di UBI (tramite Offerta pubblica di scambio). L’ operazione coinvolge anche BPER in un accordo di acquisizione di sportelli nelle aree dove, l’unione tra le due banche, porterà ad una quota di mercato superiore a quanto consentito dall’autorità Antitrust ( 200 mila dipendenti, due terzi del sistema). “ Lo affermano Fisac-Cgil e Cgil Marche che sono allarmati per gli impatti che queste fusioni potrebbero avere sul territorio regionale, in termini di chiusure di sportelli e di tagli dell’organico.

“Avevamo già espresso preoccupazioni per le ricadute del Piano di ristrutturazione del Gruppo Unicredit sul personale bancario e sull’economia delle Marche – spiegano i sindacati. La banca ha annunciato in Italia una chiusura di 450 filiali con esuberi per oltre 6.000 dipendenti entro il 2023, ricorrendo anche alla mobilità professionale e territoriale dei dipendenti. Nelle Marche Unicredit ha circa 460 dipendenti con una quarantina di sportelli (di cui già 28 con servizi ad operatività ridotta); di questi, 2 sportelli sono in chiusura nel prossimo mese.”

Come se non bastasse, ora arriva anche l’operazione UBI, goudicata dalle organizzazioni sindacali molto più complessa, perché  rappresenta tra il 25 ed il 30% della quota di mercato.

“In questo caso si presentano due scenari – sostengono Fisac e Cgil: un piano industriale concepito Stand Alone che prevede oltre 2.030 esuberi, 2.360 riqualificazioni professionali e la chiusura di 175 sportelli. Il Piano di Intesa – continuano – prevede a regime 5.000 uscite volontarie compensate da un 50% di nuove assunzioni e la cessione di 400 sportelli a BPER di cui 44 potrebbero essere concentrati nelle Marche. Da un lato si annunciano chiusure di sportelli in linea di continuità con la riduzione di servizi e desertificazione bancaria in regione ( da 1206 del 2010 a 825 del 2019), dall’altro, nel caso la proposta Intesa fosse accettata, si prevederebbe nelle Marche la cessione di numerosi sportelli inclusi dipendenti a Bper, per il momento senza alcuna indicazione chiara circa il loro futuro e le modalità di passaggio.”

 

Commenti

Comments are closed.