Giallo pittrice scomparsa, autopsia non chiarisce i dubbi su identità e cause morte

Non ha chiarito i dubbi sull’identità del cadavere ne sulle cause della morte, l’autopsia svolta oggi all’obitorio di Macerata sul corpo che potrebbe essere quello di Renata Rapposelli, la pittrice scomparsa il 9 ottobre scorso. I medici legali che hanno eseguito l’esame, alla presenza del Pm di Ancona Andrea Laurino, non hanno rilasciato dichiarazioni dopo un confronto con i carabinieri e gli altri inquirenti. Ma al momento sembra che non siano state riscontrate evidenze sul fatto che i resti del cadavere che venne trovato venerdi  scorso 10 novembre nelle campagne di Tolentino, vicino al greto del fiume Chienti, sia quello della Rapposelli. Saranno necessari ulteriori accertamenti. Nel luogo del ritrovamento del cadavere in putrefazione, con un volto irriconoscibile, vennero rinvenuti oggetti come orologi e collanine che potevano essere appartenuti alla donna. E questo aveva fatto pensare al fatto che si trattasse proprio della pittrice. Ma non vi sono certezze ufficiali su tale ricostruzione. Intanto è stata posta sotto sequestro l’auto del figlio della donna, Simone Santoleri, che è indagato con il padre Giuseppe per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Ieri Simone Santoleri era stato interrogato dagli investigatori nella sede del comando provinciale dei carabinieri di Ancona, ma non ha risposto alle domande degli inquirenti. Poi ha potuto fare ritorno a Giulianova, in provincia di Teramo, dove risiede con il padre. Quest’ultimo aveva tentato il suicidio ingerendo dei farmaci nei giorni scorsi, e per questo era stato ricoverato all’ospedale di Atri, sempre nel Teramano. Il giallo sulle cause della scomparsa e della probabile morte di Renata Rapposelli, pittrice che viveva da sola ad Ancona, è ancora tutto da risolvere.

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