Gran finale per l’Ascolipiceno Festival

Ascoli.- E’ l’ultima settimana di ascolipicenofestival, il Festival internazionale di musica, che da giovedì a domenica, nell’auditorium Neroni,  offre quattro concerti di grande interesse Sono di scena vere stelle internazionali che spaziano in vari generi musicali.

Si comincia domani 28 settembre, ore 20,30, con la proiezione di un film di recente uscita. Sì, un film che fa musica, “Le Quator Arod . Ménage a Quatre”, del regista, musicista e scrittore Bruno Monsaingeon, pluripremiato dal Festival internazionale del film sull’arte (Fifa) di Montreal. Al centro c’è l’ensemble parigino “Arod”, un giovane quartetto diventato, nello spazio di 10 anni, uno dei più brillanti della sua generazione. Monsaingeon concepisce i suoi film sulla musica pensando anche ai non musicisti. Il lavoro, le tournèes, la vita personale tanti ostacoli da superare per raggiungere la magia di quattro talenti che si fondono in uno. Secondo il regista la musica per quartetto d’archi è la musica perfetta. In 40 anni Monseingeon ha realizzato film sui più grandi musicisti come Gould, Menuhin, Oistrakh, Fisher-Dieskau o Rostropovic, ottenendo riconoscimenti in tutto il mondo.

Bruno Monsaingeon, dopo la proiezione, dialoga con il presidente di ascolipicenofestival, professoressa e pianista, Emanuela Antolini, raccontando la sua carriera di musicista e regista.

Venerdì 29 invece, con il “Mendelssohn Days III”, inizio sempre alle 20,30, viene proclamato dalla prestigiosa giuria il vincitore della seconda edizione del concorso internazionale di composizione “Vladimir Mendelssohn Composition Competition”. I tre finalisti sono  Wei-Shiang Chang, cinese di Taiwan, giunto appositamente ad Ascoli, Daniele Di Virgilio di Torino e Francesco Darmanin di Firenze entrambi musicisti di primo piano dediti anche alla composizione. Nel corso della serata vengono eseguiti naturalmente i 3 brani finalisti,  un brano di Vladimir Mendelssohn, “Aforismi” su testi di Alessandro Baricco declamati da Flavia Federici, ascolana che sta studiando da attrice, Adam Hudec e J. Brahms. Gli esecutori sono il Quartetto Klimt (Matteo Fossi pianoforte, Duccio Ceccanti violino, Edoardo Rosadini viola e Jacopo Di Tonno violoncello), Alice Cortegiani (clarinetto basso) e il talento ascolano Alessio Falciani (pianoforte). La serata può essere eseguita in diretta streaming. Il brano vincitore del concorso verrà poi eseguito in seguito nei maggiori Festival europei di musica da camera portando il nome di Ascoli nel mondo. 

Sabato 30, recital di un grande pianista, lo svedese Roland Pontinen, che esegue musiche di Couperin, Bach, Beethoven, Brahms, Liszt e Chopin. Pontinen è uno dei pianisti contemporanei più registrati, con oltre 100 titoli su etichette prestigiose, il cui repertorio rispecchia il suo interesse per una varietà di stili musicali che abbracciano  gran parte della letteratura pianistica più nota. Dal suo debutto con la Filarmonica Reale di Stoccolma nel 1981, si è esibito con le principali orchestre di tutto il mondo. Di recente ha eseguito i cicli completi delle Sonate di Beethoven e degli Annèes de pèlerinage di Liszt.

Domenica  primo ottobre, inizio questa volta alle 18, il Festival si chiude con il botto. E’ di scena infatti il “Gomalan Brass Quintet” composto da 5 raffinati musicisti, prime parti di grandi orchestre italiane, che, per avvicinare il pubblico, usano anche il sorriso. Grazie all’avvincente sinergia tra abilità esecutiva e coinvolgimento teatrale, cifra distintiva del quintetto, trovano sempre un grande pubblico entusiasta. La formazione è composta da Marco Pierobon (tromba), Francesco Gibellini (tromba), Nilo Caracristi (corno), Gianluca Scipioni (trombone) e Stefano Ammannati (tuba). 

La loro è una musica speciale e sorprendente con trascrizioni per quintetto di ottoni che vanno da Verdi, anche con la Marcia trionfale dell’Aida, a Puccini, a Rota, a Morricone, a Tenco, a Buscaglione e Ottolini. Il loro repertorio è davvero vastissimo e spazia dal rinascimento al melodramma alla musica contemporanea. Con loro c’è davvero da divertirsi. Il Gomalan (“Mi fa male il gomito” in dialetto parmense) ha all’attivo 5 lavori discografici e due Dvd e con la sua musica scanzonata, pur essendo di alto livello, si è aggiudicato numerosi premi a livello internazionale. «È un grande gruppo: virtuosismo e musicalità fuori dal comune», ha detto di loro il grande Zubin Metha. «Affrontiamo in modo professionale il momento dell’esecuzione e della preparazione però il nostro obiettivo – hanno dichiarato – è avvicinare la classica alle persone e quindi cerchiamo di proporre gli ottoni in maniera inconsueta e divertente. Vorremmo comunicare la musica oltre la bellezza e la ricercatezza dell’esecuzione rendendola fruibile a tutti». Al termine del concerto di domenica brindisi finale con le tipicità enogastronomiche dei produttori Cia Agricoltori Italiani Cooperativa Case Rosse e Cantina Giacomo Remia di Falerone. 

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