I patti di famiglia, strumento utile per il passaggio d’impresa

Fermo – Un passaggio cruciale, quello tra generazioni, per l’imprenditoria italiana in generale e per quella marchigiana in particolare, in cui le realtà  aziendali a base familiare e quindi di medio/piccole dimensioni sono, in base al Rapporto PMI Centro-Nord 2019 realizzato da Confindustria e Cerved, circa 4500 nel 2017, occupano circa 115.000 addetti e rappresentano il 3% del totale Italia ed il 14% dell’area Centro.

Appare chiaro, quindi che il “passaggio generazionale” e quindi la successione all’interno dell’azienda di famiglia, è sia un nodo cruciale per il futuro del tessuto socio-economico regionale che un potenziale momento di tensione e forte preoccupazione.

Molto spesso  in questa fase si rischia di pregiudicare il futuro dell’impresa, provocando una irreversibile disgregazione del patrimonio e così compromettendo i sacrifici ed successi faticosamente raggiunti dall’imprenditore nel corso della propria vita lavorativa.

Oggi è tuttavia possibile ridimensionare tali rischi pianificando tempestivamente il passaggio generazionale dell’impresa grazie ai c.d. “patti di famiglia” introdotti dalla l. 14 febbraio 2006 n° 55 e codificati all’art. 768-bis c.c..

“Dal punto di vista giuridico – ricorda l’avvocato Luca Corridoni dello studio legale Studia Iuris, con sede a Fermo – i patti di famiglia sono contratti con cui il  titolare di un’impresa o colui che detiene quote sociali trasferisce (in tutto o in parte) l’azienda o le quote a uno o più dei propri discendenti, figli o nipoti”.

Nella pratica, i patti di famiglia consentono al titolare dell’impresa o al detentore di quote sociali anticipare il momento del trasferimento dell’azienda ovvero delle quote al discendente o ai discendenti più meritevoli (prevedendo dei conguagli a favore degli altri eredi legittimari) programmando così una efficace e lungimirante conservazione del patrimonio aziendale e familiare in grado di garantire continuità nella gestione dell’impresa.

I patti di famiglia hanno dunque introdotto una importante ed innovativa deroga al divieto di patti successori, ossia al principio secondo cui gli accordi che hanno per oggetto la disposizione dei diritti ereditari provenienti da una successione non ancora aperta sono  nulli e quindi improduttivi di effetti.

“Sotto tale profilo i patti di famiglia – conclude l’avvocato Luca Corridoni   oltre a consentire di programmare per tempo la “successione” dell’impresa mirando ad evitare una frammentazione ed una dispersione del patrimonio, attendono anche ad una vera e propria funzione sociale a salvaguardia di tutti coloro che sono, direttamente ovvero indirettamente, interessati alle sorti dell’azienda: clienti, fornitori e soprattutto dipendenti, se consideriamo che, in provincia di Fermo, gli addetti delle PMI sono il 67,8% del totale occupati”.

 

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