I tre nuovi ospedali costeranno 3 miliardi alle casse pubbliche

Ancona 4 novembre.- ‘I tre nuovi ospedali provinciali di Pesaro Macerata ed Ascoli costeranno 100 milioni l’anno per un periodo di 25-30 anni. È sostenibile per la Regione Marche e le casse pubbliche un impegno finanziario di questa portata ?  E ci sarà anche un supporto dello Stato? ‘

Se lo domandano i segretari regionali di Cigl Cisl e Uil che oggi hanno convocato una conferenza stampa ad Ancona per denunciare le loro forti preoccupazioni rispetto ai programmi messi in cantiere nella sanità territoriale. ‘Siamo molto critici non solo per l’ammontare dei canoni annuali che la Regione dovrebbe pagare ai privati che realizzeranno le opere, stimati intorno ai 30 milioni annui per ogni struttura  – ha detto Daniela Barbaresi per la Cgil- ma anche per la totale assenza di informazioni che sui tre project financing che si vogliono far partire, la Giunta regionale continua a mantenere. Non sappiamo quali saranno i costi di costruzione ne i tempi di consegna -ha aggiunto – e vediamo forti rischi anche per i servizi che i privati potranno dare un subappalto una volta che avranno costruito gli ospedali, dall’energia alle pulizie. Ci vuole maggiore trasparenza . ‘

I rappresentanti sindacali hanno ricordato che la Corte dei Conti ha già rilevato l’inadeguatezza dello strumento della finanza di progetto per la realizzazione di opere ‘fredde’ come i nosocomi, che non garantiscono entrate certe come altre infrastrutture. E soprattutto, come accaduto in Toscana e in Sardegna, portano ad ‘ una spiccata convenienza per il concessionario privato’ e non per la parte pubblica ( che comunque deve compartecipare alle spese ). ‘ Perché non si procede con le classiche procedure di appalto? – ha affermato ancora la Barbaresi.

La questione molto complessa e anche politicamente complicata, mette in ballo poi l’impatto che la gestione privata di tali grandi strutture comporterà sui lavoratori coinvolti, sia diretti che quelli delle ditte che avranno i subappalti.

‘ Occorre che la Regione faccia subito chiarezza su tali aspetti – ha sottolineato Sauro Rossi, segretario della Cisl- e che già nel primo bando inserisca norme a tutela dei lavoratori e dei contratti nazionali o di categoria. Le regole previste dal Codice degli Appalti devono essere implementate.’ Su questo e sugli altri ambiti fondamentali dei tre progetti, continua invece ‘ il silenzio della Giunta Ceriscioli e la mancanza di confronto con i sindacati’, come ha sostenuto Graziano Fioretti della Uil : ‘Una zona ‘grigia’ che non si comprende neppure come verrà inserita nel nuovo Piano sanitario regionale.’

Intanto a Pesaro per Marche Nord il programma è già in fase avanzata, con la Renco Spa che dovrebbe guidare l’Ati incaricata di attuare il progetto, mentre Macerata ed Ascoli sono più indietro.

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