I vini ‘veri’ sono un’altra cosa. Viaggio sulle orme di Mario Soldati

San Benedetto 18 febbraio.- Vini naturali ma anche eleganti. Vini che raccontano un territorio e la sua cultura, la gente e la storia di un luogo. Vini che sono una delle più grandi ricchezze d’Italia, e che non possono essere imitati da altri , all’estero o industrializzati a piacimento. Di questo parla il piccolo ma prezioso volumetto “Vini Veri. Viaggio nei sensi” – sottotitolo “Sulle orme di Mario Soldati” curato dal giornalista Davide Eusebi e dall’enogastronomo Otello Renzi, per anni presidente dell’Associazione italiana Sommelier.

Presentato oggi a San Benedetto, presso l’Accademia degli Chefs, in un dialogo con gli allievi della scuola e con Carla Latini – titolare dell’omonimo pastificio di Osimo – il libro agile e denso di spunti e rimandi storico-letterari, illustra con brevi schede alcuni vini scelti dai due esperti in tutto il panorama nazionale e che hanno caratteristiche organolettiche e qualità uniche. Tra questi molti sono anche marchigiani, realizzati da cantine o realtà molto piccole o del tutto nuove che presentano i loro prodotti di eccellenza ad un mercato di consumatori esigenti che non si accontentano per fortuna, del vinello standard e senza carattere che sommerge la la grande distribuzione.

Realtà e aziende agricole queste, che valorizzano con passione e coraggio vitigni di tutte le aree della regione, dal Lacrima di Morro d’Alba al Verdicchio dei Castelli di Jesi, dal Rosso Piceno al Conero Doc, riscoprendo gioielli enologici del nostro territorio che possono fare la differenza anche sul piano turistico e promozionale. Eusebi e Renzi ne hanno discusso con i presenti all’evento, leggendo passi del famoso testo dello scrittore e sceneggiatore Mario Soldati ( 1906-1999) “Vino al Vino” e accompagnando il tutto con una degustazione di tre vini del nord, centro e sud Italia. Per finire in bellezza con l’assaggio della pasta Latini, azienda che ha ridato nobiltà al prodotto, recuperando antiche varietà di grano duro come la “Senatore Cappelli”.

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