Il Calzaturiero ha perso 1251 addetti in un anno. Si spera nel Micam

Fermo 14 febbraio.- Nel corso del 2019 il distretto marchigiano delle calzature ha perso  122 imprese e 1.251 addetti ed è primo in Italia per numero di ore di cassa integrazione autorizzate: 2,7 milioni, un terzo del totale nazionale, con una crescita del 48% rispetto al 2018. Bastano questi dati di Assocalzaturifici, per comprendere la situazione preoccupante di un comparto che una volta era uno dei traini produttivi ed economici della regione. Un bilancio di fine anno pesante e che si aggiunge a quelli negativi di altri settori del territorio, dal legno all’edilizia agli elettrodomestici. Per far fronte a questa crisi, le aziende calzaturiere marchigiane si apprestano a partecipare in massa alla tradizionale fiera milanese del Micam, in programma da domenica a mercoledi. Saranno nel complesso 161 le realtà presenti all’evento, quasi un terzo di quelle italiane.  A sostenerle la Camera di commercio regionale ed altri soggetti.

Commentando il Micam 2020, Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico, sottolinea un altro trend negativo : “È molto grave l’inversione di tendenza nella disponibilità di risorse per le attività a sostegno del Made in Italy .Nella finanziaria del 2019 erano previsti 120 milioni, in quella del 2020 sono diventati 45 e nel bilancio 2021 caleranno a 40 milioni”.  Eppoi aggiunge: “Le criticità del comparto sono evidenti, ma c’è anche la volontà degli imprenditori di superare le ansie generate da un mercato interno ancora debole e da quello estero sul quale pesano le insicurezze, in particolare legate a fattori geopolitici e al protezionismo diffuso. Il tema Cina va affrontato con lucidità e visione, per trasformare la crisi in opportunità”.

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