Editoriale. Il rebus elettorale

Ascoli Piceno 30 maggio.- Chi vincerà le prossime elezioni regionali nelle Marche ? A settembre, virus permettendo, il verdetto sarà molto incerto. Perchè  sono molti gli attori in campo ed i fattori in gioco, in tutti gli schieramenti. Il governatore uscente Luca Ceriscioli ha da poco dichiarato che lui tornerà a fare il professore, e non sarà della partita. Ma sono molto pochi, tra gli addetti ai lavori e gli osservatori attenti alle cose politiche che ci credono veramente.

La crisi sanitaria di questa primavera ha visto un forte attivismo del presidente della Regione, con una presenza sia sul territorio che sui media anche nazionali che di fatto ha rilanciato la sua possibile candidatura come guida del centrosinistra. E secondo ambienti vicini al Partito Democratico, il candidato nominato dai sindaci appena prima dell’emergenza – Maurizio Mangialardi, lo sa benissimo. E sembra non essere così tranquillo e sicuro di poter essere lui la prima scelta del suo partito e della coalizione. Anche se può contare su due primi cittadini di peso nel centrosinista, quelli di Ancona, Valeria Mancinelli e Pesaro Matteo Ricci che per molti non si spenderanno certo per Ceriscioli in campagna elettorale.

La sindaca del capoluogo dorico soprattutto – al di là delle dichiarazioni ufficiali.. – era una figura nuova che poteva essere utilizzata nella battaglia, con un buon margine di successo, sia in quanto donna che come amministratrice apprezzata a livello non solo locale. Ma l’inchiesta sugli appalti al Comune, esplosa proprio nei giorni in cui presentava il suo libro sul buon governo, gli ha complicato la strada ( forse non del tutto).

C’è comunque da dire che per la riconferma del presidente uscente spingono ancora molti dei suoi assessori del centrosud, a cominciare da quelli di Macerata e Ascoli (con l’ex Agostini sempre decisivo) e non sarà facile per gli altri convincerli a farsi da parte. Per la coalizione a guida Pd, e con una parte del Movimento 5Stelle che potrebbe allearsi ma senza Ceriscioli in campo, spunterà fuori all’ultimo momento un nome a sorpresa, capace di mettere d’accordo tutti ? Al momento pochi lo sanno, e quelli che lo sanno si tengono per loro il segreto.

Anche nel centrodestra che sembrava a trazione leghista fino a pochi mesi fa, non solo per l’interventismo del leader Matteo Salvini, la scelta del candidato presidente si è fatta più complessa. Il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli già lanciato da tempo dal suo partito, non sembra proprio trovare un consenso ampio  e proprio per la contrarietà  del Carroccio. Ma la Lega ha i suoi guai interni – il lombardo Arrigoni è stato appena spodestato dal ruolo di Commissario regionale – e molti parlamentari maceratesi e ascolani, ad iniziare da Pazzaglini e Latini vogliono contare nelle scelte elettorali del prossimo futuro.

Rientrerà così in gioco l’ex sindaco di Ascoli e già consigliere regionale Guido Castelli, come possibile candidato alla presidenza per la destra ? E Forza Italia sarebbe d’accordo, soprattutto in quel territorio ascolano dove un personaggio come Piero Celani, consigliere uscente può spostare davvero molti voti ? Nessuno per ora ha una risposta. Ed anche nomine alternative come quelle del sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica o dell’imprenditore Francesco Casoli, sembrano deboli rispetto a sfide con uomini forti dell’establishment marchigiano, di sponda democratica. Insomma, davvero un rebus che per ora non offre soluzioni a chi volesse risolverlo.

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