Italia Nostra e Comitati rilanciano la “Ferrovia dei Due Mari” tra Ascoli e Roma

Ascoli Piceno 21 nov.-La sezione ascolana di “Italia Nostra” e il nuovo comitato “Un Treno per Roma” rilanciano il progetto storico della ferrovia dei “Due Mari”, tra Ascoli e Roma (via Antrodoco). Oggi nel capoluogo piceno la conferenza stampa di presentazione di un convegno  sul tema, che con la partecipazione di esperti e tecnici  si terrà ad Ascoli venerdi 24 novembre ( a 114 anni quasi esatti dall’evento del 26 novembre 1903, quando l’avvio dei lavori della ferrovia  era dato per certo ma poi fu fermato, rimanendo bloccato per oltre un secolo). La tratta ferroviaria ancora da realizzare per collegare in treno la costa adriatica con quella tirrenica e la capitale, sarebbe quella tra Ascoli e Antrodoco, in provincia di Rieti.  Lunghezza totale di 65 chilometri, per un costo stimato in 1 miliardo di euro. Se si pensa che Trenitalia ha un piano strategico di sviluppo della rete nazionale per 90 miliardi , le risorse per costruire finalmente questa opera necessaria a rilanciare la crescita del sud delle Marche ma anche delle regioni vicine dell’Italia centrale, non sono poi così ingenti. “ Noi combatteremo affinchè questa ferrovia si faccia – ha detto il giovane Roberto Di Natale, presidente del comitato Un treno per Roma, e presente con Guido Benigni all’incontro di oggi – perché essa è un infrastruttura essenziale per dare un futuro non solo alle aree montane interne ma a tutto i territori limitrofi, tanto piu dopo la mazzata del sisma. Eppoi perché costruirla, visto che l’Unione Europea prevede che nel 2050 il 50% del trasporto merci dovrà andare su rotaia, per ridurre l’inquinamento ambientale e gli incidenti stradali, oltre che aumentare la crescita complessiva?. “ Dal canto suo il presidente della sezione di Ascoli di Italia Nostra, Gaetano Rinaldi ha sottolineato il fatto che “occorre tenere ancora accesa la speranza di una ferrovia che sarebbe un opera importante da un punto di vista economico e occupazionale, ma anche e soprattutto perché aiuterebbe a valorizzare per fini turistici  e a tutelare l’enorme patrimonio storico e artistico dell’Italia centrale, che a seguito del terremoto rischia ancora di più l’isolamento. Se pensate solo che nel quadrilatero tra Norcia, Amatrice, Arquata e Montegallo vi sono ben 150 chiese affrescate con opere d’arte risalenti a tutto il Medioevo e oltre – ha ricordato Rinaldi – vi rendete conto di quali enormi potenzialità esistono per evitare l’abbandono di queste zone e rilanciare l’occupazione di qualità”. L’unico e fino ad ora insormontabile problema, però per i promotori della ferrovia Ascoli-Roma, è  l’assenza di interlocutori politici e istituzionali, a vari livelli che ne sostengano il progetto complessivo. Ma Italia Nostra e Comitati locali puntano sulla nascita di un movimento dal basso, che dalle comunità e dalle associazioni coinvolte possa portare nel tempo a favorire la realizzazione di questa infrastruttura, colmando un gap storico che non ha più ragione di essere in un Paese avanzato.

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