La festa musulmana nella scuola calcio di Mancini

Jesi (An) 31 luglio.- Qualcuno sicuramente storcerà il naso. Qualcun’altro invece dirà che è un esempio di integrazione, tolleranza e pace. Oltre che un modo per garantire sicurezza a tutti,  in tempo di Covid. Di fatto è avvenuto un evento unico a Jesi.

Il campo sportivo Pirani, gestito dalla scuola calcio Junior Jesina di proprietà di Roberto Mancini ( ora allenatore della Nazionale), è stato messo a disposizione del Centro culturale islamico Al Huda per celebrare la “festa musulmana del sacrificio”. Una preghiera collettiva che non poteva, secondo gli organizzatori trovare spazio in sicurezza in altri luoghi della città.

Racconta Marco Cerioni, direttore della scuola calcio : “Siamo stati contattati da Wahbi Youssef volontario della Protezione Civile CB OM e da El Anouar El Miloudi presidente del Centro “Al Huda” che erano alla ricerca di un luogo capace di garantire il rispetto di tutte le regole legate all’emergenza sanitaria Covid 19 . D’accordo con il Comune abbbiamo concesso l’uso del campo. La mattinata di oggi – aggiunge Cerioni – rappresenta lo spirito che vogliamo veicolare ai ragazzi attraverso il calcio: essere aperti al territorio e a tutta la comunità che lo abita, perché collaborare insieme significa crescere”

Alla fine il rito islamico è stato celebrato, e tutti sono stati contenti. Almeno quelli che hanno partecipato all’evento, italiani e stranieri.  C’è da chiedersi se in altre città delle Marche, magari di più salde tradizioni cattoliche, tale festa si sarebbe potuta tenere senza problemi e proteste. Adesso comunque non è più di tempo di ‘scontri religiosi’ o di ‘guerre sante’, ma di un allarme sanitario planetario che preoccupa tutti i governi e i popoli. E dal quale bisogna ancora uscire.

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