Ancona.- Dal 30 novembre al 3 dicembre al Teatro delle Muse di Ancona arriva “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo con protagonista Alessandro Haber e la regia di Paolo Valerio.
Capolavoro della letteratura del Novecento, romanzo antesignano di respiro potentemente europeo, ironico e di affascinante complessità , “La coscienza di Zeno” celebra nel 2023 i cent’anni dalla pubblicazione.
La figura monumentale di Italo Svevo ed il suo straordinario romanzo psicanalitico “La coscienza di Zeno”, possiede anche una propria vivace teatralità , per la sperimentazione di una scrittura innovativa e per il suo essere dominata dalla coinvolgente, complessa e attualissima figura di Zeno Cosini. Il romanzo infatti sgorga dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure dello psicanalista Dottor S cercando, per quella via, di risolvere il suo mal di vivere, la sua nevrosi e incapacità di sentirsi “in sintonia” con il mondo e con la realtà .
“La coscienza di Zeno” è stata sempre interpretata da grandi attori, come Renzo Montagnani, Giulio Bosetti, Alberto Lionello che fu anche protagonista dello sceneggiato Rai e, nella successiva edizione televisiva, Johnny Dorelli. Nel nuovo allestimento a firma di Paolo Valerio, Zeno avrà il volto di Alessandro Haber, un attore dal carisma potentissimo e dall’istinto scenico assolutamente personale, che fuori da ogni cliché sa coniugare ironia e profondità in ogni interpretazione.
Scrive Paolo Valerio nelle note di regia : “ Ho affrontato questo lavoro privilegiando fortemente la narrazione di Svevo: ho voluto racchiudere in questa esperienza teatrale alcune pagine che trovo straordinarie, indimenticabili, costruendo un altro Zeno accanto all’Io narrante. Quindi Zeno – interpretato da Alessandro Haber – si racconta e si rivive attraverso il corpo di un altro attore.
Zeno ci rivela l’inciampo, l’umanità … E anche il personaggio di Alessandro Haber s’intreccia a questa inettitudine e talvolta, durante lo spettacolo, si sovrappone l’uomo all’attore, per sottolineare “l’originalità della vita”.
Zeno ci appartiene, racconta di noi, della nostra fragilitĂ , della nostra ingannevole coscienza, della voce che ci parla e che nessuno sente e che ci suggerisce la vita.
Attraverso l’occhio scrutatore del Dottor S. ho cercato di restituire la dimensione surreale, ironica e talvolta bugiarda di Zeno, immersa nell’atmosfera della sua Trieste e di tutti gli straordinari personaggi che la vivono.”
foto di Simone Di Luca