Le imprese digitali non vanno in quarantena, crescita record

Macerata 3 settembre. – Le imprese digitali non chiudono mai, e non vanno in quarantena. Anzi, con la crisi sanitaria hanno fatto registrare un aumento straordinario nel giro d’affari, con forte crescita di domanda e offerta di prodotti e servizi.

E’ quanto ricorda Confartigianato Macerata e Ascoli, attraverso il suo segretario generale Giorgio Menichelli : “Già nel corso degli ultimi anni  la diffusione delle tecnologie digitali ha incrementato le opportunità di scelta tra beni e servizi per il consumatore e la digitalizzazione dei processi produttivi ha modificato gli scambi tra imprese con diffusione dell’utilizzo dell’e-commerce. Con la crisi sanitaria tutto questo ha avuto un incremento record, e le conseguenti limitazioni sul lato dell’offerta e la domanda hanno fatto sì che  gli acquisti on line aumentassero con intensità straordinaria.”

In Italia si calcola un valore dell’e-commerce totale di 334 miliardi di euro, pari al 19% del PIL, di cui il 91,9% è riferito a scambi tra imprese (B2B) mentre il restante 8,1% all’e-commerce dei consumatori finali (B2C).

Nel 2019 i prodotti maggiormente acquistati on line sono abiti e articoli sportivi, che registrano una quota di acquirenti pari al 43,8% del totale degli e-shoppers; seguono articoli per la casa con il 38,7%, libri ed e-book con il 25,0%, attrezzature elettroniche con il 21,7% e prodotti alimentari con il 12,9%.

Tra i servizi si osserva una maggiore propensione all’acquisto per pernottamenti di vacanze con il 29,4%, altre spese di viaggio per vacanze con il 26,7%, biglietti per spettacoli con il 20,4%, film e musica con l’11,0% e servizi di telecomunicazione con il 10,9%.

Analizzando il trimestre marzo-maggio 2020 si è osservato un boom del commercio elettronico, le cui vendite ai consumatori finali sono salite del 31,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in valore assoluto pari a 1.937 milioni di euro nei tre mesi considerati. Questa forte crescita è stata particolarmente significativa soprattutto perché avvenuta nel secondo trimestre, il periodo più buio della crisi Covid-19.

Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato nel corso della crisi Covid-19 il tasso di crescita delle MPI attive nell’e-commerce è raddoppiato, salendo, al 19,8%, un ritmo doppio del tasso di trend del 10,9% medio annuo.

E’ inoltre emerso che la distribuzione della propensione all’acquisto online è più elevata (37,8%) nei comuni fino a 2.000 abitanti, dove però l’accesso alla Rete è penalizzato dalla minore disponibilità di connettività, scende attorno al 35% nei comuni sopra 2 mila abitanti e risale al 38,2% nei comuni centro delle aree metropolitane.

Nel corso dell’emergenza sanitaria le micro e piccole imprese hanno significativamente aumentato l’utilizzo del canale digitale per relazionarsi con clienti e fornitori. Dall’ultima indagine condotta a giugno su oltre 3 mila MPI, è emerso che il 56,7% delle imprese intervistate ha implementato l’utilizzo di una o più tecnologie digitali, tra le quali sito web, social network, piattaforme di videoconferenze, formazione on-line ed e-commerce.

“Il Covid – sottolinea Menichelli- ha messo le pmi di fronte alla realtà, ovvero l’imprescindibilità del digitale e di tutti gli strumenti come ad esempio il digital marketing che devono entrare inevitabilmente a far parte dei processi di comunicazione aziendali. Ora sarà importante trovare i giusti aiuti per ridurre al massimo i costi di transazione della trasformazione digitale e incentivi all’acquisto di soluzioni tecnologiche, e soprattutto prevedere forme di sostegno all’acquisto e alla formazione di competenze necessarie.”

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