Macerata, la pallacanestro femminile cerca casa

Dalla Pink Basket di Macerata riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta :

Macerata.- “La Pink Basket Macerata, una delle realtà sportive più giovani della nostra comunità, vuole con questa lettera aperta attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul persistente e inaccettabile divario di genere che affligge il settore dello sport, e più in particolare la pallacanestro femminile, e sulla scarsa sensibilità delle amministrazioni comunali al riguardo.

Nonostante il movimento cestistico femminile maceratese si stia espandendo, con la recente creazione di una squadra senior dopo solo 5 anni di attività (di cui 2 sospesi dalla pandemia) e le tesserate in aumento, continuiamo a scontrarci con una serie di sfide che mettono a repentaglio il futuro del basket femminile nella nostra città. Le nostre atlete, che dedicano ore di duro lavoro, sacrificio e passione a questo sport, meritano un trattamento equo e dignitoso da parte delle istituzioni locali. Per questo, sottoponiamo all’attenzione di tutti le questioni che minano la nostra attività e impediscono l’ulteriore crescita di una realtà giovane, dinamica e vitale, che pone al centro del suo essere uno degli sport più completi che si possa scegliere di praticare.

Parliamo innanzitutto della mancanza di spazi adeguati: la carenza di campi da basket di qualità è un problema urgente. Le atlete sono orfane di strutture: nei casi migliori le condividiamo con altre squadre maschili; negli altri, decisamente più numerosi, sono occupate dalle solite società, principalmente di calcio e pallavolo. Diciamocelo, sembra valere la regola del “chi prima arriva, meglio alloggia”: il criterio di assegnazione delle palestre comunali pare essere proprio questo. E siccome la nostra squadra è di recente formazione, prende “gli scarti degli altri”. Ci offrono, allora, la palestra della scuola “Dante Alighieri”, talmente piccola che i canestri occupano la metà del campo; ci offrono, quindi, uno spazio che potrebbe essere adatto a chi pratica ginnastica o pallavolo; non a chi sceglie di giocare a basket.

Occupiamoci anche dei tempi: nonostante le continue richieste di assegnare le palestre prima della fine dell’estate, a oggi, e con campionati che iniziano il 22 ottobre, non possiamo accedere a quegli spazi perché occorre attendere che i Consigli di Istituto accordino il loro nulla osta. Ma di chi sono quelle palestre? Davvero può un Consiglio di Istituto andare contro un’assegnazione fatta dal Comune? Da uno scambio di esperienze, sembra che questa pratica sia in uso solo qui a Macerata e sconosciuta nelle località limitrofe, dove invece sempre più spesso ci si muove in direzione opposta. Un esempio? Il Comune di Polverigi ha creato un geodetico per il basket proprio perché il movimento è cresciuto e l’Amministrazione ha saputo (e voluto) riconoscere l’importanza dello sport e delle associazioni sportive che provano a svolgere una funzione sociale.

Vogliamo affrontare, infine, il tema degli investimenti finanziari adeguati: la loro mancanza è un ostacolo significativo alla crescita del nostro sport. Alla nostra crescita. Siamo costantemente costrette a lottare per ottenere risorse per l’allenamento, il coaching, il supporto logistico. Non abbiamo santi in paradiso (né in Municipio, evidentemente), ma pur senza nessuno disposto a supportarci possiamo garantire una cosa: la nostra non è “solo” una società sportiva, è una comunità che comprende bambine e senior che hanno una gran voglia di condividere il proprio tempo con gli altri, con sacrificio, dedizione e con un sano spirito di competizione. E non potrebbe essere altrimenti: è lo stesso sport che abbiamo scelto come compagno di vita, la pallacanestro, a insegnarci i valori, e il valore, del fare squadra.

È proprio la tutela di quel valore a spingerci a fare una proposta: utilizzare i fondi del PNRR. Occorre una forte volontà politica, però. E occorre saper vagliare le diverse opzioni per intraprendere la strada migliore: ampliare il PalaVirtus o cercare una sede più dignitosa alla ginnastica Virtus. Oppure, ancora, trovare uno spazio per creare un geodetico.

Le istituzioni snobberanno questo nostro invito al dialogo? Troveremo altre vie. Abbiamo persino pensato di rivolgerci – e lo facciamo con questa lettera – al sig. Della Valle, che costruì un bellissimo palazzetto a Serravalle, dopo il sisma del 1997, o a qualche altro imprenditore illuminato per raccontargli del nostro movimento femminile di “orfane e sfollate” e spiegargli che abbiamo urgente bisogno di qualcuno che ci aiuti, visto che al momento a darci una mano è stata solo la società di basket maschile Basket Macerata.

 

Insomma, non sappiamo ancora quale sia la strada giusta da intraprendere, ma siamo determinate a lottare per un futuro in cui le atlete femminili, soprattutto se impegnate in uno sport solitamente vissuto come maschile, possano competere in condizioni paritarie e ricevere il sostegno che meritano. Chiediamo quindi alle autorità locali, e a chiunque possa farsi carico di sostenerci, di prendere sul serio queste preoccupazioni e di lavorare con noi per creare un ambiente più equo e inclusivo per lo sport femminile nella nostra città.

 

 

 

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