Macerie e ricostruzione, ancora solo promesse

Ascoli Piceno 19 giugno.- Dopo quasi 4 anni dal doppio devastante terremoto del 2016, ancora la nostra classe dirigente non ha risolto il problema dello smaltimento delle macerie ( figuriamoci quello della ricostruzione..).

Molti dicono che non ci sono i soldi per completare gli interventi di rimozione, anche se da sempre tutti hanno ripetuto che i soldi c’erano e comunque sarebbero arrivati ( perfino 2 miliardi dall’Europa, dissero quelli venuti da Bruxelles e Strasburgo..). Di fatto, specie nei paesi più distrutti – Arquata del Tronto – buona parte del materiale risultante dalla demolizione degli edifici pericolanti, è ancora lì. Eppure anche questa volta dobbiamo sentire Commissari alla ricostruzione e Capi della Protezione civile che promettono una velocizzazione dei percorsi, sia per la rimozione delle macerie che per avviare la ricostruzione.

Ieri Legnini e Borrelli si sono incontrati per coordinare le attività ( ma fino ad ora ?) e “superare le criticità sul Contributo di autonoma sistemazione (Cas), collegando i benefici alla presentazione delle domande di riparazione e ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma 2016, e sullo smaltimento delle macerie, assicurando un rapido passaggio di consegne sul finanziamento della gestione delle macerie. ”

L’intesa naturalmente coinvolgerà anche gli Uffici locali della Ricostruzione nelle quattro regioni coinvolte, con un altro protocollo. Insomma la solita burocrazia che probabilmente non porterà benefici a sfollati e imprese del territorio del cratere, nel breve periodo. Quanto dovranno ancora aspettare, residenti e aziende  per vedere una fase 2 per il sisma, e cominciare a sperare in una ricostruzione reale e generale ? Molti esperti affermano che gli effetti di semplificazione dell’Ordinanza 100 di Legnini si inizieranno a vedere a settembre. E tutti ovviamente se lo augurano.

Nel frattempo torna a protestare per la situazione di stallo kafkiana post-terremoto, il Comitato “Mutui sulle macerie” di Camerino. Il quale ha preso carta e penna e scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Abbiamo urlato  che la sospensione dei mutui non è la soluzione, e ne abbiamo proposte altre : ma fino ad oggi solo silenzio. I pochi che ci hanno ascoltato ci hanno solo utilizzato per campagna elettorale o per scopi fini a loro stessi. Ora basta”. Aggiungendo poi: “A breve il problema dei mutui non sarà solo nostro, ma degli Istituti di credito che non vedranno rientrare i loro crediti. I nostri mutui saranno il cratere delle banche. Caro Presidente ci ascolti almeno lei”.

 

 

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