Ancona 19 ottobre.-Meno male che c’è la Mancinelli. Altrimenti il Partito Democratico delle Marche accetterebbe a scatola chiusa qualsiasi decisione del Governo Conte, in tema di restrizioni e divieti per “contrastare” la diffusione del coronavirus. La sindaca di Ancona non ha aspetto il congresso o i riti dem per segnalare a Roma, che i sindaci non hanno gli strumenti per “chiudere pezzi di città” a piacimento, con un coprifuoco serale che non si a cosa potrebbe servire. Anche se il Governo pensa veramente che con queste mezze misure si possano evitare assembrare e scatenare una nuova pandemia. “L’Esecutivo ha fatto bene a prevedere misure ulteriori di contenimento dei rapporti sociali – dice la Mancinelli, appena nominta presidente dell’Anci Marche – che sono necessarie considerando la crescita della curva dei contagi così da scongiurare, si spera, un nuovo lockdown generalizzato che l’Italia non può permettersi anche se sarebbe paradossalmente più facile da fare. Ma con la stessa convinzione- aggiunge – dico che chiudere pezzi di città sia una misura difficilmente applicabile perché i comuni non hanno gli strumenti né il personale per applicare tale norma né per controllare che sia effettivamente rispettata e questo si ricollega all’errore già evidenziato dal presidente dell’Anci Decaro e nel quale tutti i sindaci da nord a sud sono concordi«.Insomma il nuovo Dpcm, che ricordiamo è un atto amministrativo giustificato forse solo dallo stato di emergenza ma non è legge, non piace a nessuno. Nè alle categorie economiche, ne ai cittadini, ne agli amministratori locali. Anche se contiente misure meno stringenti di quelle che forse molti si attendevano. Valeria Mancinelli, a tal proposito tiene anche a precisare che “e’ disdicevole che i Comuni non siano stati sentiti prima di concordare tale provvedimento”. Dunque , per la sindaca di Ancona, si tratta di “una misura non efficace , oltre che un errore sotto l’aspetto della funzionalità cui spero si ponga rimedio d’intesa con Anci nazionale”. Intanto già si anunciano problemi per le manifestazioni organizzate a breve, rinvi di conferenze da parte di organizzazioni produttive e nuovi ostacoli da superare per aziende e cittadini.
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