Marche, crisi senza fine nell’edilizia. Persi un terzo degli occupati in 9 anni

Ancona 11 giugno.- La crisi nel comparto dell’edilizia ha colpito forte anche nelle Marche. Dal 2010 le imprese sono diminuite del 10,7 per cento, passando da 25.531 a 22.531. Gli addetti nel settore delle costruzioni sono 33.295. negli ultimi nove anni l’occupazione del comparto si è ridotta del  29,5 per cento, pari a 12.500 occupati in meno. E se il comparto delle costruzioni  è in crisi, l’economia si ferma. Per agganciare la ripresa nelle Marche deve ripartire l’edilizia. A sostenerlo il “5° Rapporto dell’Osservatorio Cedam”, che verrĂ  presentato giovedì 13 giugno ad Ancona, presso la sala Pino Ricci del Consiglio regionale delle Marche, in piazza Cavour.

Dopo i saluti del presidente Cedam Aramis Garbatini e del vicepresidente Massimo De Luca, saranno Giovanni Dini del Centro Studi Cna Marche e Fabiana Screpante dell’Ufficio Studi Confartigianato Marche, a illustrare il Rapporto della Cassa Edile Artigiana e delle PMI delle Marche nei suoi diversi aspetti e dati statistici: la congiuntura e l’occupazione nel settore, gli infortuni sul lavoro, le compravendite di immobili, gli appalti pubblici, le ristrutturazioni edilizie. Infine verrà fatto il punto sulla ricostruzione post sisma nell’area del cratere.

E appunto, forse solo la ricostruzione post-sisma può ridare slancio ad un settore che dovrebbe rappresentare il traino di gran parte dell’economia, anche se non il solo. Ma per adesso i grandi lavori pubblici che riguardano questo aspetto, e anche la vita di molte comunitĂ  montane è ancora quasi al palo. Solo sporadici interventi, qualche scuola realizzata, alcune strutture polivalenti e poco altro. Sarebbe il caso di accellerare, ma non sembra che la burocrazia stia aiutando tale processo, anche in questo ambito. Eppoi ci sono le condizioni finanziarie e monetarie imposte dal quadro europeo e dai cosiddetti mercati, a non facilitare la situazione, nel lungo periodo. La Marche, l’Italia, le imprese, i lavoratori devono morire di austerity, o qualcuno inizierĂ  a svegliarsi ?

 

 

 

 

 

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