Marche, perse 1410 aziende in 11 mesi. Crollo piccolo commercio e manifatture

Ancona 16 dicembre.- Il trend economico complessivo delle Marche è sempre più negativo. Nonostante istituzioni e associazioni di categoria tendano a nasconderlo, mescolando le carte e i numeri. Ma quando solo negli ultimi 11 mesi, il dato sulle aziende attive è calato di ben 1410 unità, che cosa si può affermare ancora ? La flessione, manco a dirlo – considerando l’invasione dei centri commerciali in tutte le città e territori – riguarda soprattutto il commercio ( -750 unità), seguito da agricoltura (-688), e poi quello, che è più grave il manifatturiero (-258).
E la perdita delle imprese attive dei settori indicati non viene compensata dalla crescita del numero delle aziende che invece si registra tra quasi tutti i servizi. Una crescita che è più marcata per i servizi di noleggio, agenzie di viaggio, supporto alle imprese (+172 unità) e poi per le attività immobiliari (+160) e le attività professionali scientifiche e tecniche (+141).
Ma la contrazione forte concerne anche l’artigianato, con le pmi in discesa da 44.713 a 44.076 (-637) da gennaio a novembre.
Per fortuna, oltre ai servizi e al turismo, è in ripresa il settore delle costruzioni, che nei primi 9 mesi del 2019 ha fatto registrare un aumento del fatturato del 14%.
In questo quadro tiene l’export, ma solo grazie a nautica (+355,8 milioni di euro) e farmaceutica (+169,3 milioni di euro). Nei primi nove mesi del 2019 le esportazioni manifatturiere  ammontano a 8,9 miliardi di euro, valore in crescita del 3,3 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2018. Tutti i dati sono stati diffusi oggi da Trend Marche (Cna, Cgia e Ubi Banca).

“I segni di ripresa” spiega il nuovo Rettore dell’Università Politecnica, ed economista Gian Luca Gregori “non bastano a far recuperare alle Marche il ‘gap’ con l’Italia. Rispetto al 2008 il pil regionale è inferiore dell’8,4 per cento mentre a livello nazionale la flessione è inferiore alla metà (-3,4). Oggi il Pil annuale prodotto dalle Marche è di 38,2 miliardi di euro rispetto ai 41,7 miliardi di dieci anni fa, ed anche gli investimenti sono passati dagli 8,3 miliardi di euro del 2008 ai 6,5 miliardi attuali, riducendosi di un quarto. Occorre ripartire dalle imprese e dal contesto territoriale, che è fondamentale per la loro competitività”. Questa la fotografia regionale, e anche il trend pessimo degli ultimi mesi. Tutte cose che a dire il vero, gli addetti ai lavori avevano già intuito. Quello che mancano solo le politiche che invertire questo declino.

 

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