Mengoni, Cgia : “Sanzioni UE alla Russia sono un boomerang”

Macerata.- “In questi giorni, molti imprenditori come me hanno ricevuto le bollette di energia e gas constatando degli aumenti esorbitanti : conti alla mano la scelta è tra indebitarsi per continuare a rimanere aperti o chiudere.” Lo afferma Enzo Mengoni, presidente di Confartigianto Macerata e Ascoli. ” Questi costi – aggiunge – impattano drammaticamente sulla vita dell’azienda perché non possono certo essere scaricati sul prezzo finale del prodotto. Nel mio caso, ad esempio, dovrei vendere il pane a 13/14€ al chilo. È inaccettabile! ” Per Mengoni tendenzialmente si potrebbe essere d’accordo con la sospensione dell’acquisto del gas dalla Russia,”ma sono già pronte delle solide alternative? Non ci bastano più i “se” o le previsioni, vogliamo certezze.”

Il presidente di Confartigianato ricorda che “il nostro territorio sta subendo pesanti contraccolpi in materia di esportazioni, essendo quello russo uno dei mercati di maggior riferimento per la nostra regione. Pensiamo al nostro Distretto calzaturiero, che è tra i territori più colpiti dalla grave situazione internazionale: l’export russo, ricordiamo, è tra le mete internazionali più rilevanti sotto il profilo economico. Ci sono troppe aziende con ordini fermi ed eccedenze di magazzino difficili da smaltire.”

Ma non basta. Perchè le criticità non riguardano solo l’export, ma anche il mercato interno, che ristagna. “Le incessanti notizie sul conflitto e le continue voci di inasprimento delle sanzioni – sostiene Mengoni – amplificate dai media nazionali, spingono gli italiani all’estrema cautela negli acquisti. I consumi sono ridotti all’essenziale e registriamo così gravi ripercussioni in diversi settori, con danni alle filiere e, in prospettiva, all’occupazione.

Quale futuro ci possiamo aspettare se l’unica via per evitare il fallimento, in particolar modo per le micro e piccole imprese, sembra essere quella d’interrompere l’attività produttiva? Il nostro è quindi un appello alla politica a tutti i livelli – conclude l’imprenditore-  locale e nazionale, perché ci si deve rendere conto che siamo concretamente a rischio collasso.”

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