Micam, 100 imprese marchigiane sbarcano a Milano

Fermo.- “Siamo pronti. Abbiamo passato le ultime settimane a creare nuovi modelli, migliorandoli, cambiando dettagli, modificando pellami e particolari per seguire anche le ultime tendenze sulla sostenibilità. Ma ora siamo pronti per il Micam.” Così Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico e vicepresidente di Assocalzaturifici, nell’imminenza della fiera milanese in programma dal 19 al 21 settembre.

Le Marche portano al Micam, nei padiglioni di Fiera Milano Rho, oltre 100 imprese, confermandosi il motore del settore. “Il nostro distretto è un unicum – aggiunge Fenni – lo sappiamo ma spesso lo dimentichiamo. La qualità della manifattura non ha eguali, ma non possiamo dimenticare che il Covid ha fiaccato un settore già in crisi. L’investimento di un brand del lusso come Fendi, che ha annunciato centinaia di assunzioni nel nuovo stabilimento di Fermo, è una certezza, ma l’aumento delle materie prime e dei costi fissi come l’energia ci preoccupano”

I numeri della fiera, che conta più di 600 espositori da tutto il mondo, dimostrano che il sistema sta lentamente tornando ai livelli pre Covid. “Rispetto a settembre 2020 l’aumento dei partecipanti fermani è del 50%. La fiera si conferma il momento imprescindibile. Auspichiamo  che già nelle prossime edizioni torneremo come territoriale ben sopra i cento partecipanti”.

I dati macro economici confermano una crescita dell’export del calzaturiero. “È evidente che rispetto ad altri settori, il calzaturiero marchigiano soffre ancora, con il suo +12% rispetto a mobile e meccanica che hanno avuto una crescita del 40%. Per questo, serve un supporto continuo a livello regionale e nazionale”.

Confindustria Centro Adriatico sarà protagonista domenica mattina durante il convengo organizzato insieme con la Camera di Commercio delle Marche a cui prenderà parte il ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti: “In quell’occasione – prosegue Fenni – sottolineerò le necessità di un settore che dà lavoro a ventimila persone. È determinante che le Istituzioni non lavorino a spot, ma diano continuità alle azioni che funzionano quando sono concordate”.

 

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