Milani risponde alle critiche, ospedale San Benedetto verso la normalità

San Benedetto 28 maggio.- “Il Pronto Soccorso dell’ospedale di San Benedetto è già funzionante e gli altri reparti stanno tornando alla normalità.” Così Cesare Milani, direttore dell’ Area Vasta 5 dell’Asur risponde alle richieste del Movimento 5Stelle, che attraverso il consigliere regionale Peppe Giorgini aveva criticato la lentezza con cui il “Madonna del Soccorso” stava ripristinando l’attività ordinaria, dopo l’emergenza Covid19. Sollecitando un ritorno completo all’operatività di tutti i reparti, senza ulteriori disagi per la cittadinanza dell’area costiera .  “Al fine di tranquillizzare gli utenti – scrive Milani – informo che il Pronto Soccorso è pienamente funzionante con tutti gli specialisti per le eventuali consulenze, compresi i pediatri ed i ginecologi. I reparti di Medicina, Geriatria e Cardiologia Riabilitativa poi, con i posti di intensità cardiologica, sono stati riattivati il 25 del mese. Ed oggi – prosegue il direttore dell’Area Vasta 5  – la Neurologia, con il percorso Ictus, e la Medicina Riabilitativa, sono tornate ad accogliere i propri pazienti, con gli ambulatori di Ortopedia e Chirurgia Generale che hanno ripreso l’attività.”

Insomma, “presto tutto l’ospedale tornerà a disposizione della cittadinanza ed in sicurezza con le opportune sanificazioni e i percorsi stabiliti per i sospetti Covid.”

Dopo le rassicurazione di Milani, tutti adesso a San Benedetto e dintorni  si augurano che la situazione diventi più tranquilla, in termini di servizi sanitari e non produca nuove criticità per i pazienti, i residenti ma anche i turisti che comunque arriveranno sulla costa per le vacanze. Magari anzi migliorando rispetto al periodo pre-Covid, quando certo il “Madonna del Soccorso” non sembrava destinato ad un rilancio operativo e funzionale. C’è da chiedersi ora quale sarà il futuro reale dell’ospedale della riviera picena : la crisi sanitaria per il virus ha dimostrato, in tutta la regione che i presidi territoriali contano e molto, e che non si può concentrare tutta l’attività in poche grandi strutture. L’ospedale unico provinciale, dunque si farà ? E con quali tempi e modalità ?

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