Mostra del Cinema di Pesaro,18 film in concorso. E l’omaggio a Montaldo

Pesaro 31 luglio.- Corti, medi e lungometraggi che si alterneranno senza soluzione di continuità nella storica sala del Teatro Sperimentale. Non più opere prime o seconde di giovani registi, ma 18 film che coprono tutti i formati, i generi, le sensibilità, le durate e che sono accomunati da una forte volontà di ricerca estetica e visiva, in una selezione a cura di Pedro Armocida, Paola Cassano, Cecilia Ermini, Anthony Ettorre e Raffaele Meale. Eppoi un omaggio al grande regista Giuliano Montaldo, nell’anno del suo 90esimo compleanno.

Questa sarà la rivoluzionata Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, edizione numero 56 che si terrà dal 22 al 26 agosto. L’evento è stato presentato oggi, con l’intervento del sindaco Matteo Ricci e degli organizzatori.

Sette i lungometraggi in concorso, molti dei quali accomunati da radici autobiografiche che scavano nel proprio passato familiare alla ricerca di ricordi, memorie e radici.

Kill It and Leave This Town di Mariusz Wilczynski, film d’animazione crudo e minimale che è allo stesso tempo un dialogo interrotto con i propri cari scomparsi e il ricordo di una città, arricchito dalla presenza al doppiaggio di alcuni tra i più importanti artisti e attori polacchi. Um animal amarillo di Felipe Braganca, favola tragicomica in cui un regista in crisi viaggia tra Brasile, Portogallo e Mozambico alla ricerca delle memorie di famiglia e dei fantasmi coloniali del passato.

In A metamorfose dos Passaros di Catarina Vasconcelos il dolore della perdita di due ‘madri’ e i ricordi di famiglia si mescolano nella storia di una donna che cresce i suoi sei figli mentre il marito è spesso in mare. L’acqua e il mare, visti come spazi liminali e di confine connettono anche altri due lungometraggi: Cenote della giapponese Kaori Oda che si immerge letteralmente nelle antiche fonti d’acqua maya per collegare il passato al presente, l’uomo con la propria memoria e Lua Vermella di Lois Patiño, nel quale la storia di un marinaio disperso in mare fa emergere i fantasmi di un paesino sulla costa galiziana.

Death of Nintendo di Raya Martin è invece un surreale viaggio nella cultura pop filippina degli anni ’90 raccontato attraverso la storia di quattro ragazzi appassionati di videogiochi che ha già portato a definirlo “lo Stranger Things filippino”.

Infine, Il n’y aura plus de nuit di Eleonore Weber trasfigura un montaggio di immagini dei soldati americani e francesi impegnati nelle zone di guerra in una riflessione sullo sguardo.

 Tra i cortometraggi, cinque sono italiani: HI_8 [transfert on file] di Erik Negro, Non si sazia l’occhio di Francesco Dongiovanni, Thick Air di Stefano Miraglia, Guardarla negli occhi di Manuel Billi e Smarginature di Gabriele Di Munzio, a cui si aggiunge Rosa Barba con Aggregate States of Matters.  Gli altri titoli del Concorso spaziano dagli Stati Uniti al Giappone e fotografano lo stato del Nuovo Cinema contemporaneo a partire da Wasteland No.2 di Jodie Mack, passando per il portoghese O que não se vê di Paulo Abreu, per arrivare a See you in my dreams di Shun Ikezoe. Completano il concorso Bella della greca Thelyia Petraki e i mediometraggi Subject to Review di Theo Anthony e Un baile con Fred Abstrait seguido de una pelicula en color di Bruno Delgado Ramo.

A decretare i vincitori del Concorso sarà una giuria formata da professionisti del cinema a partire da Ingrid Caven, grande attrice (e cantante) tedesca recentemente apparsa nel Suspiria di Guadagnino, celebre per i suoi ruoli in molti film di Fassbinder (di cui è stata anche moglie) come L’amore è più freddo della morte, Un anno con tredici lune e Il soldato americano. Renato Berta è invece uno dei più grandi direttori della fotografie europei con un rapporto privilegiato con il cinema francese dove ha lavorato con registi del calibro di Éric Rohmer, Jacques Rivette, André Téchiné e Louis Malle, senza dimenticare le sue collaborazioni con Manoel de Oliveira, Amos Gitai e Mario Martone.

Segue l’attore italiano Vinicio Marchioni, divenuto celebre interpretando il mitico Freddo di Romanzo Criminale. Infine il regista e animatore italiano Virginio Villoresi, artista poliedrico, maestro dell’animazione a passo uno e autore di vari cortometraggi sperimentali, ha collaborato con alcuni dei più importanti brand internazionali ed è stato omaggiato con una personale proprio a Pesaro nel 2016, quando ne realizzò anche la sigla.

Inoltre, grazie agli accordi stretti con le principali università e scuole di cinema italiane la Mostra ospiterà decine di studenti che studiano Storia del cinema e che avranno l’occasione di partecipare a varie attività formative, la principale delle quali è la Giuria Giovani che assegnerà un premio specifico ad un film del concorso.

 Se il Concorso è stato riformulato in questa edizione eccezionale, una cosa che non poteva cambiare era l’evento speciale dedicato al cinema italiano che quest’anno celebra uno dei suoi decani, Giuliano Montaldo, nell’anno del suo novantesimo compleanno, e una vita dedicata al cinema a partire da Tiro al piccione (1961). Realizzato in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, l’evento presenterà a Pesaro una selezione dei suoi lungometraggi per il cinema e sarà accompagnato da una monografia pubblicata da Marsilio e da una tavola rotonda in sua presenza.

Da sempre attento alle questioni sociali e ai personaggi scomodi, come nell’indimenticabile Sacco e Vanzetti (1971), o nel Giordano Bruno (1973) interpretato da Gian Maria Volontè – senza dimenticare capolavori come lo sceneggiato televisivo Marco Polo ( 1982), con le celebri musiche di Enio Morricone –  si è sempre distinto per un impegno civile vibrante e raffinato, cristallizzato nell’ormai classico L’Agnese va a morire (1976), così come sono state numerose le incursioni nella storia più o meno recente, come nella sua penultima regia I demoni di San Pietroburgo (2008). Oltre ad aver ricoperto cariche prestigiose nel mondo del cinema italiano è anche apparso spesso di fronte alla macchina da presa, in una carriera da attore coronata nel 2017 dal David come miglior attore non protagonista per Tutto quello che vuoi.

foto di Montaldo, da Rayplay

 

 

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