Muro lungo la ferrovia adriatica, rivolta dei sindaci costieri. Tavolo in Regione il 19 febbraio

Il progetto della barriera antirumore alta 7 metri che Rete ferroviaria italiana vuole realizzare lungo la linea Adriatica, per adeguarsi alla normativa sul risanamento acustico, ha scatenato la rivolta dei principali sindaci delle città della costa marchigiana. Da Falconara a Porto S.Elpidio, da Ancona a Cupra Marittima i primi cittadini dei 26 Comuni coinvolti, sostenuti da associazioni e comitati si sono ribellati ad un iniziativa che potrebbe impattare fortemente sul paesaggio naturalistico e ambientale delle loro comunità, e quindi anche avere conseguenze sul piano economico e turistico. Molti la ritengono inaccettabile e preparano compatti lo scontro con Rfi, nel caso non si trovino altre soluzioni per ridurre l’inquinamento acustico provocato binari molto vecchi. E per cercare di affrontare la questione, la vicepresidente della Regione Marche Anna Casini ha convocato un tavolo di confronto con gli amministratori, per la giornata di martedi 19 febbraio. “L’obbiettivo – spiega la Casini – è quello di aprire una discussione congiunta sulle problematiche del progetto di risanamento acustico, nell’ambito del procedimento amministrativo di accertamento della conformità urbanistica . Cercheremo di trovare soluzioni – aggiunge – che bilancino il rispetto delle norme antirumore con l’esigenza di salvaguardare il paesaggio, per non impattare sulle opportunità turistiche e ambientale dei comuni costieri che ospitano il tracciato ferroviario della Bologna-Lecce.” Secondo l’assessore regionale, Rete Ferroviaria Italiana si sarebbe dichiarata “disponibile a un confronto costruttivo” sulla questione, e quindi parteciperà all’incontro del 19 in Regione. Al momento tuttavia, non si conoscono e comunque non sono emerse strade alternative.

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