Nell’Ascolano crescono le rinunce al vaccino AstraZeneca

Ancona.- Crescono nell’Ascolano i timori per la vaccinazione con il siero dell’AstraZeneca, dopo che ieri sera la Regione Marche ha ritirato per precauzione un secondo lotto di prodotti a seguito della notizia del nuovo decesso in Piemonte ( anche se non ci sono nessi evidenti tra i decessi e la morte di tre persone, se non quello temporale ).

In particolare a San Benedetto tra il 10 e il 15% degli anziani che avevano prenotato la visita per la somministrazione del vaccino sono rimasti a casa. Una situazione che rischia di peggiorare l’andamento già lento delle procedure in corso, causato  anche dal numero ridotto di dosi distribuite dal livello centrale a quello locale. Molte famiglie e residenti cominciano a temere possibili reazioni avverse in caso di inoculazione del siero dell’azienda anglosvedese, e per valutare meglio le necessità di salute e verificare alternative rinviano l’intervento richiesto. Anche se l’Agenzia italiana del farmaco e le autorità sanitarie si affannano ancora a dichiarare che è tutto sicuro.

E questo avviene in un quadro normativo generale, Marche e Piceno compresi, che ha fatto ripiombare il territorio e la società in zona rossa per il rischio covid-19. Ma qual’è la realtà vera ? Perchè si chiudono di nuovo in casa, ad un anno dell’inizio della crisi sanitaria, cittadini e imprenditori, piccoli commercianti e artigiani, oltre a milioni di studenti, aspettando un vaccino salvifico che sta dimostrando non risolutivo dei problemi ? Perchè non si procede all’ampliamento delle cure per chi è veramente malato, con i metodi e i prodotti che esistono già, a partire dall’utilizzo del plasma, del cortisone e della idrossiclorichina ? 

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