‘Nessuna riduzione in schiavitù’, Pianesi patteggia 1 anno e 8 mesi

Ancona 8 ottobre.- Un anno e otto mesi per Mario Pianesi, un anno e due mesi per la moglie Loredana Volpi. Si è chiuso così, oggi ad Ancona con un patteggiamento,  il procedimento penale per il guru della macrobiotica – proprietario di una vasta rete di negozi e ristoranti in tutta Italia, gestita dall’associazione Upm – che era stato accusato di riduzione in schiavitù dei suoi dipendenti, poi modificata in violenza privata. L’inchiesta contro di lui, condotta dalla Squadra mobile del capoluogo dorico, era partita nel 2018.

Il 76enne un po’ manager e un po’ santone, non sarebbe stato dunque il creatore e capo di una setta con adpeti schiavizzati e costretti a seguire diete ferree e pericolose, ma solo il responsabile di un metodo di alimentazione e cura che qualche volta eccedeva in rigidità di applicazione ( alcuni episodi di coercizione ). Il Pm Paolo Gubinelli ha chiesto di archiviare sia il reato di associazione a delinquere finalizzata alla schiavitù che quello di evasione fiscale.

E già un anno fa era caduta nei confronti di Pianesi l’accusa di omicidio volontario aggravato per la morte dell’ex moglie, Gabriella Monti avvenuto nel 2001 ( l’ipotesi era che il decesso fosse l’effetto combinato della dieta macrobiotica e del rifiuto della medicina tradizionale).  I legali dell’Osservatorio nazionale antiviolenza psicologica, che rappresenta 30 presunte vittime della filosofia pianesiana, hanno preannunciato opposizione.

 

 

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