Oroscopo politico regionale

Ascoli Piceno, giovedi 17 ottobre

Partito Democratico.   –  Si prevedono mesi di duro e intenso lavoro per cercare di mantenere il potere in Regione. Ma ci si è già portati avanti con l’opera, cambiando in corsa la legge elettorale con l’appoggio esterno dei grillini. Un bel colpo di mano. Forse non basterà. E bisognerà accontentare tutti gli ambienti sociali per raggiungere il traguardo, beninteso sempre con l’accordo dei 5Stelle ( desistenza) . A meno che i vari gruppi interni litighino già prima, e si dividano per il candidato o la candidata presidente (lanciatissima). Restano comunque alcuni buoni amministratori che potrebbero evitare il peggio. Meno male che c’è la sanità..

Movimento 5Stelle.- Né carne nè pesce. Senza direzione, senza ideologia, senza classe dirigente regionale e locale, gli esponenti del fu Gruppo rivoluzionario, attendono con serenità quello che gli comunicheranno da Roma all’ultimo momento. Intanto coltivano i loro piccoli orticelli cittadini, facendo ne più ne meno quello che fanno gli altri ( strillando di più). E tuttavia , bontà loro saranno determinanti per battere il centrodestra unito, nel caso vogliano davvero entrare in maggioranza anche a Palazzo Raffaello. Peccato che gli eletti in tutte le sedi  abbiano perso in buona parte il contatto con i loro elettori, e forse anche la loro fiducia ( il Conte Bis ha tramortito molti, in provincia). Chi salverà i nuovi demo-grillini ?

Lega.-  Aveva ottime prospettive di crescita nelle Marche fino a tre mesi fa. Ma l’uscita di Salvini dal Governo  ha ha fatto perdere slancio anche sul territorio. La spinta propulsiva e mediatica prodotta dal ministro tuttofare non si è spenta, ma di certo è rallentata. La nuova-vecchia alleanza del centrodestra deve fare i conti con una Forza Italia che non è più quella dei tempi d’oro di Berlusconi. E il Carroccio non può assorbire anche il voto moderato di area. Ma per la Lega la partita non è persa, perché la scelta di un candidato giusto – con giacca e cravatta – potrebbe far riaprire i giochi. Sempre che i boss locali, specie nel sud della regione, si mettano da parte.

Fratelli d’Italia.- La vivacità e il dinamismo del piccolo partito della Meloni sono encomiabili. Anche perché nelle Marche, Fdi almeno non va a rimorchio dei leghisti e vive di consiglieri e sindaci propri ( pochi). Tuttavia non sarà l’ago della bilancia la prossima primavera, e dovrà mettersi in fila se vuole aspirare a qualcosa di nuovo che non la solita- anche se comoda minoranza. Poi nelle province settentrionali la distanza dal Pd e compagni è alta… Ma la tara più grande è che gli manca un leader. A meno che non si punti tutto sul Piceno.

Italia Viva . – Nel sondaggio uscito di recente e che dava la sindaca di Ancona come la più auspicabile presidente della prossima Regione, il movimento di Renzi era dato al 3%. Tuttavia nel nostro territorio, da Pesaro a San Benedetto, il gruppo dell’ex segretario Pd ha molti proseliti (anche se per ora semiclandestini ). Di sicuro il renzismo nelle Marche è vivo e vegeto, e attraversa quasi tutto lo schieramento politico ( escluse le estreme). Quindi ne vedremo delle belle. Ovvio che sarà il partito di Zingaretti quello che potrà subirne le maggiori conseguenze, in termini di fuoriusciti. Ma dall’ex Presidente del consiglio – che ha creato dal nulla in Parlamento il governo Conte bis, rimangiandosi tutto quello che aveva detto dopo il 4 marzo 2018 – ci si può aspettare di tutto. Compresa un ‘alleanza strategica con i 5Stelle, finchè fa brodo. Un manuale dei tempi dell’Università iniziava con queste parole : “ Si può dimostrare che il cuore della politica è il potere”. Quindi finiamola con i progetti, le idee, il lavoro, le tasse, la crisi, la finanza..

 

 

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