Patenti a punti in edilizia, Geometri Ascoli : “Onere ingiustificato”

Ascoli .- «La patente a punti è soltanto un altro onere per il settore edilizio e non risolve il grave problema degli infortuni sul lavoro che ogni giorno apprendiamo dalla televisione e dalla stampa».

È quanto afferma Leo Crocetti, presidente del Collegio geometri e geometri laureati di Ascoli Piceno, commentando le recenti modifiche normative che entreranno in vigore dal primo novembre.

Secondo il nuovo Decreto-legge n. 19/2024, per operare in cantiere sarà necessario richiedere la patente tramite un portale dedicato, introducendo così un sistema di qualificazione obbligatoria delle imprese. Tuttavia, Crocetti sottolinea come questa misura penalizzi soprattutto le piccole realtà del settore, già di per sé in difficoltà. «Il lavoro edile è diventato sempre più settoriale, dove ognuno si occupa di un aspetto specifico. Con l’introduzione della patente a punti, viene messo in discussione anche l’uso di strumenti ed attrezzature tradizionali come le scale, nonostante persista il rischio di caduta», continua Crocetti.

Il presidente del Collegio geometri mette in guardia: «Questo strumento rappresenta una risposta illogica a un problema molto complesso. Si stabilisce di introdurre una sorta di pagella dove vengono assegnati dei voti, si preferisce imporre nuove regole invece di affrontare le vere cause degli infortuni. È fondamentale invece investire nella formazione dei giovani nelle scuole, affinché siano preparati ad affrontare le sfide del settore edilizio, uno dei più pericolosi e dispendiosi».

La patente a punti, con il suo sistema di attribuzione e decurtazione di crediti in base alle iniziative sulla sicurezza, viene vista come una misura che non risponde adeguatamente alle reali necessità delle imprese e dei lavoratori. Il presidente Leo Crocetti conclude con un appello: «Dobbiamo tornare a concentrarci su formazione e prevenzione, per garantire un lavoro più sicuro e consapevole nel nostro settore edilizio, salvaguardando da incidenti gravi, e spesso mortali, della manodopera della categoria edile».

foto : Leo Crocetti

 

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