Pesaro, con il farmaco antiartrite miglioramenti nei pazienti

Pesaro 14 marzo.- Sta producendo miglioramenti soprattutto nei pazienti non intubati, il farmaco che cura l’artrite remautoide e che stato sperimentato nei giorni scorsi, per la prima volta dai medici dell’ospedale Cotugno di Napoli sui malati affetti da Covid-19.

Anche nelle Marche è iniziata la sperimentazione del ‘Tocilizumab’ , a cominciare dall’azienda sanitaria Marche Nord di Pesaro, dove la situazione è più critica rispetto alle altre province della regione. Per il momento sono 11 i pazienti con il coronavirus trattati con il farmaco che sembrerebbe prevenire l’esplosione delle citocine come reazione del sistema immunitario – una delle ragioni dell’insufficienza d’organo che secondo gli esperti, porterebbe alla morte alcuni contagiati.

“Dalle prime somministrazioni – spiega all’Ansa il Michele Tempesta , direttore del dipartimento di emergenza di Marche Nord – nei pazienti già molto gravi, intubati e in Rianimazione, si registra un lieve miglioramento, mentre sono più evidenti le ricadute positive nei ricoverati non ancora intubati. Ma bisogna esser cauti, perchè siamo in fase sperimentale”.

Anche dall’Area Vasta 5 di Ascoli, dove sui primi pazienti a maggior rischio si starebbe utilizzando il farmaco, sembra che arrivino indicazioni incoraggianti. Da ricordare che la multinazionale svizzera Roche, che commercializza il prodotto, si è già impegnata a fornirlo gratuitamente nel periodo dell’emergenza, a tutte le Regioni che lo richiedano.

Nel frattempo molte aziende stanno lavorando ad un vaccino che possa stroncare la diffusione della nuova e terribile polmonote virale. Ma i tempi di verifica dei risultati, non sono brevi. E il virus corre, più velocemente forse di quanto molti si immaginavano. Tanto che non si è raggiunto ancora il picco, previsto dall’Istituto superiore di sanità non prima del 18 marzo. Comunque sia, con il farmaco antiartrite impiegato per la prima volta con un certo successo a Napoli – grazie ad una collaborazione tra scienzati locali e medici cinesi- si è accesa  piccola luce di speranza in un momento davvero buio per l’Italia e i suoi abitanti.

 

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