Pesaro, progetto da 1,2 miliardi per la nuova ferrovia

Pesaro. Un progetto da 1,2 miliardi per l’arretramento della ferrovia a Pesaro. E’ quello che ha lanciato oggi il sindaco della città Matteo Ricci, in occasione dell’incontro pubblico con il Ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini. Al centro della discussione il potenziamento di tutta la linea ferroviaria adriatica, da Bologna a Lecce, per la quale il Governo ha stanziato 5 miliardi. Pesaro vuole prendersi una fetta grande di questo programma di ammodernamento, essendo – parole di Ricci – snodo centrale di tutta la tratta costiera.

E questo perchè proprio dalla città la ferrovia che viene da nord lascia l’entroterra per incanalarsi verso la costa. Con tutte le conseguenze connesse, in termini di possibilità di ampliamento e rilancio. Da qui l’idea di una nuova infrastruttura – appoggiata dalle imprese – che alla periferia del capoluogo permetta di accrescere notevolmente il potenziale del trasporto merci, lasciando intatta l’attuale stazione.

« L’investimento più grande mai visto nel nostro territorio – ha detto Ricci- strategico e fondamentale per lo sviluppo e per l’ambiente, che prevede anche la realizzazione della Green Line. Una nuova circonvallazione sostenibile, un tratto sormontabile e attraversabile a piedi e in bicicletta, al posto delle attuali rotaie. Un modo per trasformare uno spazio di divisione in uno spazio di unione».

 

Al lavoro anche per Fano, Ricci ha ricordato anche l’impegno per la città del sindaco Seri: «Rientra nell’idea di sviluppo urbanistico della nostra provincia. Le due città possono avere caratteristiche simili nel tipo di arretramento e una nuova stazione in grado di tenere insieme sia passeggeri che merci. Il Comune di Fano ha individuato tre ipotesi di tracciato, con caratteristiche simili alle attuali».

Dal canto suo il Ministro Giovannini ha ricordato come il potenziamento della ferrovia sia un’occasione storica per il Paese. «L’Europa ha giudicato quello italiano il migliore Pnrr. Ma non potevamo fermarci qui, perché il disegno tracciato non citava l’Adriatica: connessione tra nord, centro e sud Italia per le merci. Se non avessimo fatto un investimento in questa tratta – ha proseguito – avremmo lasciato un collo di bottiglia. Ogni Paese europeo ha una rete TEN-T grazie a cui riceve finanziamenti. Cosi abbiamo scelto di mettere a bilancio 5 miliardi per la velocizzazione e l’adeguamento tecnologico dell’Adriatica.”

Il Ministro ha concluso facendo un appello a tutti i Comuni e le realtà locali : “Oltre al PNRR, ci saranno 80 miliardi da spendere nei prossimi 15 anni. Ora è il momento di decidere come utilizzarli al meglio”.

Al convegno sono intervenuti rappresentanti di Confindustria, Cgil e Università di Urbino.

mt

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