Pesaro, un fiume di studenti commemora il giudice Falcone

Pesaro.-Un fiume bianco di studenti ha attraversato la città di Pesaro per darsi appuntamento davanti al Tribunale in occasione della Giornata della Legalità, che ricorre oggi, a 30 anni dalla strage di Capaci in cui morirono il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.

Una mattinata nel «segno del ricordo e per onorare e trasmettere i valori e gli ideali di giustizia e legalità, eredità dei magistrati Falcone e Borsellino» quella dell’appuntamento “Le scuole fanno memoria – nel trentennale delle stragi di Capaci e via d’Amelio” promosso da Comune di Pesaro, Rete #Responsabilità delle Scuole superiori di Pesaro, Associazione Nazionale Magistrati, Libera ed altri.

«Trent’anni fa non eravate presenti – ha detto Daniele Vimini, vicesindaco di Pesaro rivolgendosi alle centinaia di studenti presenti in piazza Carducci – mentre la mia generazione ha invece visto e vissuto le stragi di mafia. Fatti di cronaca che sconvolsero la storia e la quotidianità e che proiettarono il Paese verso la stagione della “Primavera della Legalità“, che ci coinvolse per la sua dimensione collettiva che vivevamo soprattutto nelle scuole e che spinse tanti di noi giovani a impegnarsi, a fare la propria parte, per garantire la giustizia e la legalità».

Presenti alla mattinata, tra gli altri, anche il prefetto Tommaso Ricciardi che ha ringraziato gli studenti «per la sensibilità che state dimostrando nell’intraprendere la bella strada della legalità, mi auguro possiate continuare nel solco degli insegnamenti lasciati da Falcone e Borsellino, martiri della giustizia» e di Maria Letizia Fucci, presidente dell’Anm distretto di Ancona che ha sottolineato: «La memoria è responsabilità. È dovere di ricordare i fatti accaduti e gli errori fatti; ci aiuta a non dimenticare che Falcone e Borsellino non sono morti invano e che tante cose sono cambiate da quel 1992, in primis, il senso della legalità che oggi gli italiani hanno, e che rappresenta una parte di un grande percorso fatto nel segno del quale dobbiamo ancora proseguire».

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