Tamponi fasulli, il caso Vis Pesaro

Pesaro 8 ottobre.-  “I tamponi non hanno alcun validità diagnostica”. Lo ha ricordato di recente il prof. Giulio Tarro, virologo di fama internazionale che critica dall’inizio la gestione della cosiddetta emergenza sanitaria in fatto di coronavirus, da parte delle istituzioni politiche. A riprova di questa inaffidabilità, arriva – dopo altri a livello nazionale – il caso di un componente dello staff tecnico della Vis Pesaro, squadra che milita nel campionato di serie C di calcio.

Ieri mattina era risultato positivo al tampone ( solo lui su 44 membri della squadra), e la notizia era stata comunicata alla Lega Pro, dando il via ad un procedura che faceva slittare la partita tra la formazione pesarese e il Ravenna, insieme a quella di sabato contro il Matelica ( posticipata a domenica). In serata però, contrordine.

Un secondo tampone alla stessa persona ha dato invece esito negativo, rimettendo tutto in discussione. Così stamattina, tutto il gruppo squadra è stato di nuovo sottoposto a test rapidi, con esiti che nel pomeriggio hanno confermato l’assenza di rischi.

Vi sembra una situazione normale ? E’ possibile continuare a diffondere dati allarmanti sui “contagiati” dal virus quando i tamponi hanno questa affidabilità ?

Anche oggi naturalmente, l’epidemia si sta ‘diffondendo’.. a macchia d’olio sulle Marche. Secondo il Servizio sanitario regionale i “positivi” al coronavirus delle ultime 24 ore sono 64, però per una volta distribuiti equamente tra le province ( Ascoli 20, superata da Fermo con 24, poi le altre). Ma torniamo a ricordare che si tratta di persone, spesso giovani che stanno bene. Solo nella provincia di Ascoli, che ha visto negli ultimi giorni “centinaia di positivi” sul terreno, i ricoverati in terapia intensiva erano 3 fino a ieri. Ma questa mattina l’Area Vasta 5 dell’Asur ha comunicato che sono a scesi a 2 !

Lo stesso nuovo Presidente della Regione, Francesco Acquaroli invece di soffiare sul fuoco di una presunta emergenza sanitaria che non si vede, mantiene un atteggiamento equilibrato. Una settimana fa, a margine dell’incontro con i vertici sanitari aveva detto che “non si può aprire l’ospedale Covid di Civitanova Marche per 3 casi gravi”. Ieri poi Acquaroli ha dichiarato che lui l’app Immuni non la scarica, perchè sarebbe inefficace se non lo fanno tutti ( e nei mesi scorsi lo hanno fatto in pochissimi). Il Presidente è stato subito rimbeccato dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che oggi lo ha invitato a rivedere la sua comunicazione. Lotta politica si dirà, e null’altro. Ma è chiaro che molte cose, in questo scenario che sembra tornare a farsi lugubre come nella scorsa primavera, non quadrano.

foto pag. facebook Vis Pesaro

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