“Qui non è partito un cantiere! ”. Nasce il Comitato dei 70 sindaci del sisma

Roma 27 febbraio.- “Non so più cosa rispondere ai cittadini, alla mia gente che vede che non è partito un cantiere e che forse non avrà, per età il tempo di aspettare ancora. Il tempo dell’ascolto adesso è finito, e questo comitato deve avere il carattere dell’azione : ora dobbiamo subito metterci al lavoro” . Lo ha affermato oggi a Roma il sindaco di Pieve Torina (Macerata) Alessandro Gentilucci , nel corso della prima assemblea costitutiva del Comitato dei 70 sindaci delle regioni terremotate del Centro Italia.
Promosso dal sindaco di Camerino Gianluca Pasqui- dimessosi di recente da coordinatore dell’Anci Marche per il cratere sismico, il sodalizio ha ricevuto l’adesione dei primi cittadini di tutti i paesi maggiormente danneggiati dalle scosse del 2016. Tra questi quelli di Amatrice, Arquata, Accumoli, Leonessa.
“Se dopo 30 mesi siamo ancora a cercare di capire come far procedere i puntellamenti sulla pubblica via, significa non che qualcosa non ha funzionato, ma che è proprio tutto da rivedere – ha sostenuto Pasqui. E che, quindi, un comitato dei sindaci del cratere è diventato una necessità e non certo un organo che nasce in contrapposizione a qualcosa o a qualcuno” . Dal canto suo il sindaco di Amatrice, Filippo Palombini ha sottolineato che “per i sindaci sta diventando impossibile dare risposte ai nostri cittadini, e così non si poteva andare avanti. Questo comitato quindi, doveva nascere e ora deve mettersi subito al lavoro. Il Governo deve consentirci di sedere ad un tavolo per la stesura di nuove norme che possano permettere una ricostruzione rapida e certa”. Sulla stessa linea i sindaci di Accumoli, Stefano Petrucci e di Leonessa, Paolo Tracassini. Quest’ultimo ha detto : “Oggi gli amministratori locali vengono solo usati come scudi sui territori, senza alcuna possibilità di azione reale. Sta passando il principio della fine delle nostre comunità, perché stanno trattando noi e la nostra gente come comunità di assistiti. E questo è inaccettabile, oltre che irrispettoso della dignità e della storia dei nostri territori”.

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