San Benedetto, dopo 15 anni il dragaggio del porto

San Benedetto del T.(Ap).-  L’attesa è finita. Dopo 15 anni al porto di San Benedetto è iniziato l’intervento di dragaggio che andrà ad aumentare il fondale e a impedire alle imbarcazioni di incagliarsi. Dopo l’arrivo del primo pontone e la firma dei lavori di lunedì scorso, un’ordinanza del comandante della capitaneria di porto ha regolamentato le operazioni di dragaggio. Ed ora che anche le condizioni meteomarine sono migliorate, l’attesa è davvero finita.

Sul fronte tecnico l’intervento andrà a rimuovere 90mila metri cubi di sabbia su una superficie di 60mila metri quadrati di mare. Operazione che riguarda l’imboccatura dello scalo per rispondere alle richieste degli operatori locali della flotta pescherecci di migliorare l’accessibilità nautica al porto. In questo modo il fondale passerà dagli attuali 2metri e mezzo a 5 metri e mezzo sul livello medio marino nel canale di accesso e fino a meno 4 metri nell’area limitrofa interna. Un intervento che durerà quattro mesi e mezzi e che sarà portato avanti da tre pontoni di cui uno fisso e gli altri due destinati al conferimento. La sabbia prelevata sarà trasportata a 9miglia dal porto presso l’area di deposito a mare Marche sud adatta a depositare i sedimenti compatibili con l’ambiente marino, individuata e definita dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) con Crn Irbim e l’Università Politecnica delle Marche. I lavori, oggetto di uno specifico finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti all’ADSP del Mar Adriatico Centrale, sono stati affidati alla E.Co.Tec. di Rimini. Il tutto per un lavoro che costerà 1.173.000 euro.

Proprio queta mattina sono iniziate le prime operazioni, sotto la supervisione della Capitaneria di Porto, con il primo carico di fanghi recuperati dal fondale marino, pari a circa 1000 metri cubi, che è stato trasportato a bordo del Moto/Pontone Giuseppe Cucco e reimmesso in mare nell’area denominata Marche sud, di fronte a Porto San Giorgio. «Si tratta di un intervento – afferma il comandante della Capitaneria di porto Alessandra Di Maglio – necessario per garantire una portualità efficiente e sicura, fornendo vantaggi significativi alla marineria. Dopo un lungo periodo di 15 anni, il dragaggio del porto di San Benedetto è un passo essenziale per ripristinare le migliori condizioni di sicurezza della navigazione e, di conseguenza, il corretto funzionamento dell’intero porto».
In questi anni sono stati tanti gli incidenti con imbarcazioni incagliate e tutta la marineria richiedeva a gran voce il dragaggio. Nei mesi che hanno preceduto l’avvio del procedimento per l’assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale si sono susseguite tante riunioni, rilievi batimetrici, autorizzazioni, indagini magnetometriche e certificato di bonifica bellica. Per concludersi con l’ammissibilità al trasporto dei fanghi di dragaggio, la consegna dei lavori e l’ordinanza della Capitaneria. Un obiettivo raggiunto con la sinergia dei vari enti dal Sistema portuale alla Regione fino al Comune.

Alessandra Clementi

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