San Benedetto, quale futuro per l’area Brancadoro ? Giorgini interroga

San Benedetto del Tronto (Ap) 5 luglio.- Qual’è il futuro dell’area Brancadoro a San Benedetto ? Se lo chiedono in tanti, anche perchè la zona è interessata da una variante urbanistica al Piano Regolatore che al momento è all’ esame da parte della Commissione consiliare competente . L’ipotesi è che nel sito, ampio 12 mila metri quadri, potrebbero trovare spazio  impianti sportivi ma anche nuovi edifici.

Secondo il consigliere regionale Peppino Giorgini (5Stelle) , “l’Amministrazione comunale ha dato incarico al Catasto di valutare l’area (verde sportivo) prima che diventi residenziale. Ci risulta che il Catasto – sostiene Giorgini – non abbia ricevuto nessuna informazione, o progetto, da dove si potesse evincere come si potrebbero collocare gli impianti sportivi e quanti ne potrebbero essere realizzati. Quindi non avendo tutti gli elementi per valutare il valore dell’area, il Catasto suppone che qui ci sia qualcuno che voglia realizzare impianti sportivi e in autonomia prepara una soluzione valutativa con una ipotesi di come potrebbero essere collocate le strutture stesse. ”

Il Catasto stima la possibilità di realizzazione di 4 impianti con spogliatoi, per un totale di 5900 metri quadri.

Ma secondo il consigliere regionale questi impianti non ci starebbero dentro : “La superficie totale è di 12.672 mq, il verde pubblico obbligatorio (1/3 dell’area) è di 4.224 mq. Inoltre la strada (non prevista ma necessaria anche per non rendere interclusi i lotti ad ovest)  è di m 10×96 = 960 mq; pertanto la superficie di possibile intervento è al massimo di 7.448 mq (= 12.672 – 4.224 – 960) a cui vanno decurtati parcheggi obbligatori in proporzione, di 1.872 mq. L’area disponibile su cui si posizionano gli impianti ( 12.672 – 960 – 4.224 – 1.872), che naturalmente devono essere realizzate a norme CONI, è di 5.616 mq, contro i 5.900 ipotizzati dal catasto.”

Da sottolineare che secondo la normativa in vigore, si possono concedere varianti urbanistiche al Piano Regolatore di una città allorché nel cambiare la destinazione dell’area – in questo caso da verde sportivo a residenziale – al Comune vada il 70% del plusvalore realizzato sull’operazione.

 

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