Superbonus, Cna Picena : “Investimenti a rischio per frenata del credito”

Ascoli.- “In un momento storico condizionato dal caro energia e dalla carenza di carburante e materie prime, le improvvise e ingiustificate rigidità messe in campo dal sistema bancario e postale nell’ambito della normativa sull’acquisto del credito rischiano di rappresentare l’ennesimo ostacolo tra le imprese e l’agognato ritorno alla normalità anche in ambito professionale ed economico.”

Lo sostiene Cna picena che ricorda : “Nonostante il recente decreto varato dal Governo per sbloccare il mercato dei crediti legati ai bonus edilizi, i criteri e le procedure introdotti dagli istituti di credito risultano in netto contrasto con il principio di semplificazione che da sempre la CNA Picena invoca per favorire l’attività delle imprese nel pieno rispetto delle norme vigenti.”

«Sono stati posti dei paletti piuttosto rigidi che finiscono inevitabilmente per penalizzare le imprese – spiega Emidio Bernardini, presidente CNA Costruzioni Ascoli Piceno -. Diversi nostri imprenditori si trovano in grande difficoltà per via dei pagamenti bloccati, una problematica generalizzata che accomuna il Superbonus con il bonus facciata».

Un incentivo di fondamentale importanza per le imprese attive nel settore dell’impiantistica e delle costruzioni, dunque, che porta con sé evidenti benefici anche dal punto di vista del recupero del patrimonio edilizio ma il cui raggio d’azione rischia di risultare fortemente condizionato dalle limitazioni imposte dagli istituti di credito, con il rischio di paralizzare un intero comparto con irrimediabili conseguenze per l’economia del territorio.

«Si tratta dell’ennesima problematica che sta colpendo duramente il tessuto imprenditoriale del Piceno – dichiara Arianna Trillini, presidente della CNA Picena – in un periodo storico in cui ci troviamo già a far fronte a una serie di criticità che minacciano la stabilità delle piccole e medie imprese, le stesse che rischiano di pagare il prezzo più alto di questo complesso iter burocratico. È necessario che gli intermediari finanziari riattivino quanto prima il mercato della cessione del credito, in modo da assicurare la dovuta continuità agli investimenti di aziende e cittadini».

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