Tensioni all’ospedale di San Benedetto, Natalini allontana i giornalisti

San Benedetto .- Due sit – in dei sindacati in contemporanea, l’incontro in programma tra i medici e il vertice della giunta regionale.
Quanto basta per far saltare i nervi alla direzione dell’Ast che se l’è presa anche con la stampa invitandola, “calorosamente” ad allontanarsi dal marciapiede antistante il corpo F dove era in attesa del presidente Acquaroli.
 È la cronaca di una mattinata molto concitata che si è svolta presso il Madonna del Soccorso di San Benedetto. Nella sala convegni i medici ospedalieri hanno incontrato l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini che ha illustrato il piano socio sanitario, mentre il governatore Acquaroli è arrivato intorno a mezzogiorno, con un’ora di ritardo e passando per l’entrata posteriore proprio per evitare i giornalisti.
In contemporanea erano in svolgimento due presidi: uno all’entrata del pronto soccorso organizzato dalle sigle Nursind e Usb, l’altra all’entrata principale del nosocomio con le sigle Cgil, Cisl, Ugl salute, Fials e Nursing up mentre il centrosinistra si è diviso tra le due manifestazioni.

sindacati confederali

In tutto questo il problema maggiore sembrava rappresentato da tre giornalisti e un fotografo che erano in attesa del governatore davanti all’entrata del corpo F, tanto che intorno alle 11.30 la direttrice Nicoletta Natalini è scesa dalla sala riunione invitando in maniera concitata la stampa a lasciare quella zona in quanto “privata” visto che a breve sarebbe passato di lì il governatore.
«Siamo sotto assedio», si è difesa la direttrice che probabilmente sentiva la tensione della situazione ma non era certo colpa di quattro operatori della comunicazione che stavano facendo solo il loro lavoro. Tanto che i tre giornalisti sono rimasti in attesa di Acquaroli che ha pensato bene di passare per l’entrata posteriore per evitare interviste, flash e domande.
Intanto i due presidi andavano avanti. All’entrata del Pronto soccorso e quindi sulla Statale 16 il Nursind e Usb hanno ricordato come tale mobilitazione sia iniziata anni fa e che venerdì 22 marzo è stato proclamato lo sciopero che si annuncia come il primo di una lunga serie.
Nursind che ha puntato il dito sulla carenza di personale e di come manchino 41 operatori tra operatori sanitari, tecnici, infermieri, ausiliari e amministrativi così come 23 posti letto.
Forte la protesta anche all’entrata del nosocomio dove Cgil, Cisl, Ugl, Fials e Nursin up abbiano puntato il dito sul clima intimidatorio. «Ci hanno negato l’assemblea – ha tuonato Viola Rossi segretaria Cgil – stiamo pensando di impugnare tale decisione con l’accusa di condotta antisindacale da parte dell’Ast. Nell’incontro con la Regione occorrevano i sindacati quali rappresentanti dei lavoratori, gli stessi medici non saranno messi nelle condizioni di illustrare le criticità dell’intero comparto».
Alessandra Clementi
foto : presidio Usb e Nursind
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