Tosi, Confindustria: ‘Puntare sulle reti d’impresa per risollevare il calzaturiero”

Fermo 23 gennaio.- “Se non ora, quando? Dobbiamo partire da qui se vogliamo dare un contenuto all’area di crisi complessa (legge 181) ottenuta per il nostro distretto calzaturiero e tutto il sistema economico. Aver ottenuto l’abbassamento della somma di investimento presentabile a Invitalia a un milione di euro, non risolve il problema strutturale delle nostre micro imprese. Ecco che la rete d’impresa diventa una delle soluzioni più fattibili”. Lo afferma il direttore di Confindustria Centro Adriatico, Giuseppe Tosi ( nella foto con il presidente Boccia), invitando imprenditori e stakeholder all’incontro di lunedì 27 gennaio alle 16 a Villa Lattanzi di Fermo, insieme con RetImpresa, agenzia nazionale di Confindustria specializzata in questo settore.

“Le aggregazioni rappresentano, oggi più che mai, una leva di sviluppo del sistema imprenditoriale – ricorda Tosi. Attraverso le reti, le aziende possono accrescere le potenzialità competitive e innovative ed incrementare la propria capacità di affermarsi sui mercati nazionali e internazionali”. L’incontro di lunedi 27 gennaio nasce all’interno del progetto ‘Strategie e soluzioni – Rete calzature’ (STRATEGIE E SOLUZIONI PER SUPERARE LE CONDIZIONI DI MERCATO POCO FAVOREVOLI).

L’occasione del seminario diventa così la base di lavoro per il progetto che Confindustria Centro Adriatico ha pianificato insieme con la Camera di Commercio delle Marche. “Abbiamo individuato quattro segmenti di aziende- spiega ancora il direttore :  i grandi brand, le aziende che lavorano con il marchio proprio, i licenziatari; i grandi terzisti. Partendo dai primi due gruppi abbiamo individuato una decina di aziende di riferimento. A seguire abbiamo inviato un questionario per capire i bisogni, cosa potrebbe farle crescere. ” Eppoi aggiunge : ” Serve un modello di scarpa? Perché andarlo a realizzare in Campania se siamo in grado di utilizzare imprese locali, magari piccole ma molto performanti? Partendo dai grandi arriviamo ai piccoli, che vanno abituati a lavorare per imprese confinanti e non solo per i grandi brand del lusso. Il progetto – conclude Tosi – riguarda ogni settore, dall’accessorista ai servizi, penso alle infrastrutture tecnologiche”.

 

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