Trenta tirocini formativi nelle pmi del Piceno. Ambito Sociale e Cna insieme per dare un futuro ai più fragili

Ascoli Piceno 5 luglio.- Dieci tirocinanti già lavoro nelle aziende, mentre altri venti lo saranno entro il mese di settembre. Persone con fragilità di vario genere, italiani e stranieri, uomini e donne ai quali è stata offerta un’opportunità di formazione reale e in prospettiva di reinserimento nel mondo produttivo.

Fanno tutti parte di un progetto messo in campo con fondi regionali, dall’Ambito Sociale 23 dell’Unione dei Comuni della valle del Tronto, con la collaborazione della CNA. Ques’ultima ha svolto prima un ‘indagine tra i propri associati, per verificare la disponibilità ad ospitare nelle loro attività artigianali i nuovi tirocinanti, per sei mesi consecutivi, ottenendo una positiva risposta.

L’iniziativa, che con nuovi bandi della Regione potrebbe poi essere ripetuta nel futuro, è stata presentata a Spinetoli. Presenti il Coordinatore dell’Ambito Sociale 23, Luigi Ficcadenti, l’assistente sociale Debora Marti, il direttore provinciale della Cna Francesco Balloni, la vicepresidente Arianna Trillini, l’artigiano Luciano Costantini e una donna che usufruirà del programma. “E’ un paradosso che nella situazione attuale – ha detto Ficcadenti – le imprese che cercano alcuni tipi di lavoratori non ne trovano sul mercato, mentre i giovani dal canto loro non riescono a trovare un occupazione . Il nostro progetto – ha aggiunto – oltre ad uno scopo sociale, ha anche quello di favorire l’aggiornamento e la formazione di figure che possano essere utili alle aziende locali, in particolare a quelle piccole e artigianali. Anche per questo siamo molto grati alla Cna per la collaborazione svolta”.

E proprio il direttore dell’Associazione Francesco Balloni, ha sottolineato come si tratti “di un esperienza importante sia per le pmi che per i tirocinanti avviati nel percorso di inserimento lavorativo , e ciò perché nelle piccole realtà si stabilisce un rapporto umano che va oltre il puro legame professionale, e che non si riproduce invece nelle industrie, dove tutto finisce alla scadenza del contratto. L’obbiettivo del progetto ed anche il nostro, come Cna è anche quello di fermare questa offerta formativa al ribasso che sta investendo il Piceno, unica provincia delle Marche dove sono diminuiti gli occupati nei servizi e aumentati di molto quelli in agricoltura.” Affrontare questo problema, sul territorio, insieme al nodo dell’alto costo del lavoro che le attività artigianali devono sopportare , nonostante le difficoltà del quadro economica attuale – come ha ricordato la vicepresidente Trillini – può favorire un cambiamento nel sistema produttivo locale e fornire un ‘alternativa concreta alla crisi industriale che prosegue da molti anni nel comprensorio.

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