Tumori al seno, Regione Marche finanzia 5 progetti per donne in difficoltà

Ancona 28 luglio.- Il carcinoma mammario  è il tumore più invasivo che colpisce le donne. In Italia tuttavia, la  sopravvivenza a 5 anni delle pazienti è dell’87%, valore superiore alla media europea (82%). Studi e indagini mostrano però che un’alta percentuale (circa il 42%) delle donne sottoposta a trattamenti oncologici ha un rientro lavorativo problematico, e una percentuale di circa il 7% non rientra al lavoro solo con un forte impatto sulla persona, ma anche sul contesto familiare, sociale. E la pandemia da Covid-19 ed il lockdown hanno fortemente aggravato questi effetti.

A subire questa situazione sono soprattutto le donne con basso livello psico-sociale, che sono single, sono state sottoposte a trattamenti chirurgici più mutilanti e chemioterapia, avevano disturbi fisici precedenti al tumore e scontavano un’assenza dal lavoro prolungata.

Per aiutare queste persone ad affrontare percorsi di cura e di reinserimento sociale in questo ambito, la Regione Marche ha finanziato 5 progetti provinciali per un totale di 750 mila euro. Lo annunciano le assessore al lavoro e alle pari opporunità, Loretta Bravi e Manuela Bora.

Si stima che in Italia siano più di 500 mila le donne che convivono con la malattia – ricordano Bravi e Bora. Le testimonianze evidenziano che una delle problematiche più sentite dalle donne operate di tumore al seno riguarda il lavoro e che vi è una diffusa esigenza di maggiore informazione sui diritti delle donne che si assentano dal lavoro per l’intervento chirurgico e le successive terapie.  Per tutti questi motivi è fortemente opportuno promuovere e sostenere la sperimentazione di interventi che possano rafforzare la ripresa psicologica, motivazionale e fisica delle persone affette da pregresso carcinoma mammario, finalizzata al pieno recupero della loro autostima e al recupero delle condizioni necessarie per proiettarsi nuovamente con successo nella vita sociale e nel mondo del lavoro”.

Possono presentare progetti a valere sull’intervento in questione soggetti pubblici o privati con sede legale o operativa nelle Marche, che abbiamo qualificata esperienza in attività e servizi, soprattutto in campo medico, nell’ambito di ricerche e progetti per il miglioramento della qualità di vita delle donne.

 

 

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